Hugh Grant fa mettere la sigla del Benny Hill Show per ridicolizzare le dichiarazioni dei Tory | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-08

Una protesta “comica” intorno a Westminster: manifestanti fanno suonare la sigla del Benny Hill Show, come chiesto da Hugh Grant, mentre i parlamentari conservatori parlano della crisi che ha portato alle dimissioni di Boris Johnson

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I manifestanti intorno a Westminster aggiungono un tocco “comico” alla crisi di governo che ha investito il Regno Unito: in seguito alla richiesta avanzata su Twitter d High Grant, è stato installato un altoparlante che riproduce a tutto volume la musica del Benny Hill Show. L’effetto è che tutte le interviste, in particolare quelle del parlamentari conservatori, che hanno di fatto innescato la crisi che ha portato alle dimissioni di Boris Johnson, sono ammantate da un’aria di ironia, come se tutto fosse una messinscena o un copione scritto in precedenza.

Hugh Grant fa mettere la sigla del Benny Hill Show per ridicolizzare le dichiarazioni dei Tory | VIDEO

I discorsi dei “members of Parliament” ruotano principalmente intorno alla ricerca di un nuovo leader Tory. Un processo lungo e complicato quello attraverso il quale, se le attuali regole verranno confermate, i conservatori dovranno scegliere un nuovo rappresentante che diventerà poi automaticamente il nuovo premier britannico. Si prevede che potrà durare anche fino al prossimo autunno, e fino ad allora Boris Johnson ha detto che intende rimanere premier. Ma ci sono diversi esponenti conservatori che sono a disagio con l’idea che Johnson rimanga ancora per settimane, se non mesi a Downing Street. Come l’ex premier John Major che afferma sarebbe saggio che il vice premier Dominic Raab diventi premier ad interim. Le attuali regole prevedono che per candidarsi a leader è necessario il sostegno di almeno 8 deputati. Una volta che sono stati annunciati tutti i candidati, se sono più di due si avviano una serie di votazioni eliminatorie. Al primo round, i candidati devono ottenere almeno il 5% dei voti – pari ora a 18 deputati – per rimanere in gioco. Al secondo, la percentuale raddoppia al 10% dei voti, cioè 36 deputati. Nei round successivi, vengono di volta in volta eliminati i candidati che hanno ottenuto meno voti. Così fino a quando rimangono solo due candidati.

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