Beppe Grillo sull’immigrazione ha delle idee, ma se non vi piacciono ne ha delle altre

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-04-04

Beppe Grillo ha delle idee, ma se non vi piacciono ne ha delle altre. Giusto ieri, ad esempio, il Garante Vita Natural Durante del MoVimento 5 Stelle ha  spiegato sul suo blog che non è possibile fermare il vento dell’immigrazione con le mani, per una questione squisitamente demografica: È interessante notare che Germania, Italia e …

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Beppe Grillo ha delle idee, ma se non vi piacciono ne ha delle altre. Giusto ieri, ad esempio, il Garante Vita Natural Durante del MoVimento 5 Stelle ha  spiegato sul suo blog che non è possibile fermare il vento dell’immigrazione con le mani, per una questione squisitamente demografica:

È interessante notare che Germania, Italia e Giappone sono i più vecchi al mondo e allo stesso tempo hanno alcune delle più grandi economie, con il 12,2% del PIL mondiale. Allo stesso tempo, si prevede che proprio Germania, Italia e Slovenia raggiungeranno un’età media di 50 anni o più entro il 2050. Cioè tra soli 30 anni. All’altra estremità dello spettro ci sono più di 30 paesi con età media inferiore a 20 anni e la maggior parte di essi si trova in Africa o nel Medio Oriente. L’unica eccezione è Timor-Leste, un piccolo paese che confina con l’Indonesia, con un’età media di 18,9 anni, e l’Afganistan, con un’età media di 18,8 anni.

Capiamo da questi dati che la lotta all’immigrazione è, possiamo dire, senza senso. Le nostre regole economiche prevedono cicli lavorativi proprio in base all’età.

E ora la domanda sorge spontanea: questo Beppe Grillo è per caso parente di quel Beppe Grillo che in un’intervista sul quotidiano America Oggi poi rilanciata sul suo blog diceva che l’immigrazione andava fermata:

«Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza. Puoi fare come Minniti che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente, per poi declamare i diritti umani come un bimbo che recita la poesia di Natale. Oppure puoi fare come questo governo: impedire lo spaccio di false speranze e intanto ridiscutere tutta la questione a livello europeo. Il che significa anche graffiarsi un po’ con la Francia, che non resiste ai suoi istinti colonialisti. Affrontare una questione del genere, che era stata spostata sull’Italia in accordo con chi ci ha preceduto in cambio di qualche aiutino, richiede anche una certa rudezza e assunzione di responsabilità. Oggi, le persone che non ne possono più di restare, ad esempio, nella dissanguata Africa, perlomeno sanno come la vede l’Europa e quali sono le loro prospettive».

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