Sorpresa! Beppe Grillo non è più “fondatore” del MoVimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-11

Adesso sono Casaleggio e Di Maio i soci fondatori. Lui fa solo il Garante

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Ci sono tre pagine che cambiano il MoVimento 5 Stelle e sanciscono l’atto costitutivo di associazione — come si legge —denominata Movimento  5 Stelle, che raccoglie l’eredità delle associazioni che hanno retto i pentastellati dalla loro nascita fino a fine 2017. Emanuele Buzzi, cronista embedded grillino sul Corriere della Sera, racconta come Beppe Grillo è diventato il garante, ma non è più fondatore del nuovo M5S:

È la sera del 20 dicembre 2017 quando a Milano si presentano davanti al notaio Valerio Tacchini — punto di riferimento per gli atti M5S — nel suo studio in una delle vie del centro, Casaleggio e Di Maio, già lanciato nella campagna elettorale per le Politiche («Stiamo agli ultimi passaggi di una repubblica al tramonto», dice quel giorno). Sono loro due a dar vita alla nuova associazione che — si legge— ha una sede legale e una sede operativa a Roma (ma il leader secondo le regole vidimate quella sera ha il potere da statuto di sopprimere o istituire eventuali sedi operative). Beppe Grillo, che era a capo dell’associazione punto di riferimento per i pentastellati quando si sono presentati alle Politiche 2013, compare come garante.

atto costitutivo associazione movimento 5 stelle

La scelta viene spiegata con motivi di imparzialità giuridica, perché così – secondo la tesi dell’articolo – si assicura uno status di imparzialità alla figura del garante. Si tratta ovviamente di una fregnaccia: Grillo è storicamente il fondatore del M5S e il suo volto dalla nascita, se si scrive in un documento che non è più fondatore la storia viene cancellata?

Nell’atto costitutivo compare, invece, Casaleggio, che fino a quel momento aveva solo ruoli legati all’Associazione Rousseau (la piattaforma viene nominata come punto di riferimento per i 5 Stelle nello statuto allegato). E a proposito di punti di riferimento tecnologici, nel testo si legge che l’associazione «promuove, attraverso idonee piattaforme internet o altre modalità, eventualmente non telematiche, la consultazione dei propri iscritti».

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