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“Draghi è un esperto di finanza. Punto”, Gratteri critica l’azione del governo contro le mafie e nella riforma della Giustizia | VIDEO

neXtQuotidiano 26/05/2022

Il magistrato non utilizza mezzi termini per criticare le azioni del governo e il ruolo del Parlamento su temi di Giustizia e sicurezza

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Ci sono due piani paralleli che convergono nelle parole di Nicola Gratteri e nel suo pensiero contro Mario Draghi per quel che riguarda l’azione del governo italiano per la lotta alla mafia (e non solo) e la riforma della Giustizia. Il magistrato e Procuratore della Repubblica a Catanzaro, non ha utilizzato mezzi termini per criticare l’esecutivo e il Parlamento. Sostiene che in un momento storico in cui la magistratura è debole, chi guida il Paese ha scelto di affossarla.

Gratteri contro Draghi per riforma della giustizia e lotta alle mafie

Ospite del Maurizio Costanzo Show, Gratteri ne ha per tutti. Sia per la magistratura che non è stata capace di rinnovarsi e riformarsi in autonomia, sia per la politica (governativa e parlamentare) guidata da poche persone, con gli altri attori protagonisti (senatori e deputati) che si limitano a votare seguendo le indicazioni che piovono dall’alto.

“C’è un’aria di restaurazione, c’è un aria di liberi tutti. È un momento brutto per la lotta alla mafia, alla criminalità organizzata e alla criminalità comune. È un momento in cui la magistratura è molto debole, sono stati fatti degli errori e la magistratura non ha avuto il coraggio di auto-riformarsi. Quindi, c’è una sorta quasi di vendetta della politica nei confronti della magistratura, dopo 30 anni. E oggi si stanno facendo modifiche normative in Parlamento, ma soprattutto nel governo e poi il Parlamento ratifica, con il Parlamento gestito da 8/10 persone, non di più. E gli altri votano seguendo quel che dicono quelle 8/10 persone. E in questo momento c’è un governo dove, dal mio modestissimo punto di vista, Draghi è un esperto di finanza. Punto. Ma quando parliamo di sicurezza o quando parliamo di riforma della Giustizia, non ci siamo proprio”.

Un duro attacco partendo dal fatto che solo tre giorni fa, era il 23 maggio, in tutta Italia si sono susseguite le commemorazioni per la strage di Capaci che provocò la morte del giudice anti-mafia Giovanni Falcone, di sua moglie e di tre uomini della sua scorta. E in un altro passaggio della sua intervista da Maurizio Costanzo, lo stesso Gratteri ha parlato di “Gattopardi” che oggi partecipano alle commemorazioni, ma che hanno lasciato solo (o contrastato) la lotta alla criminalità organizzata condotta da Falcone e Borsellino in Sicilia, in quegli anni buoi fatti di attentati, omicidi e bagni di sangue.

(foto e video: da “Maurizio Costanzo Show”, Canale 5)

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