Prima di criticare Gramellini su Silvia Romano almeno leggetelo fino alla fine

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-11-22

Una bufera a colpi di hashtag si è scatenata su Twitter nei confronti di Massimo Gramellini, che sul Corriere della Sera oggi ha parlato della vicenda di Silvia Costanza Romano, volontaria italiana rapita in Kenya. Il tutto si è sviluppato a causa della presentazione del suo Caffè sul giornale di oggi, intitolato Cappuccetto Rosso. Il …

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Una bufera a colpi di hashtag si è scatenata su Twitter nei confronti di Massimo Gramellini, che sul Corriere della Sera oggi ha parlato della vicenda di Silvia Costanza Romano, volontaria italiana rapita in Kenya. Il tutto si è sviluppato a causa della presentazione del suo Caffè sul giornale di oggi, intitolato Cappuccetto Rosso.

gramellini cappuccetto rosso

Il problema però è che la rubrica di Gramellini inizia, è vero, in modo da schierarsi con gli haters di Silvia Costanzo che ieri l’hanno riempita di insulti dopo che si è diffusa la notizia del suo rapimento. Ma, con un artificio retorico abbastanza comune, poi ribalta tutte le premesse iniziali del suo ragionamento:

Ci sono però una cosa che non riesco ad accettare e un’altra che non riesco a comprendere. Non riesco ad accettare gli attacchi feroci a qualcuno che si trova nelle grinfie dei banditi: se tuo figlio è in pericolo di vita, il primo pensiero è di riportarlo a casa, ci sarà tempo dopo per fargli la ramanzina. E non riesco a comprendere che tanta gente possa essersi così indurita da avere dimenticato i propri vent’anni. L’energia pura, ingenua e un po’ folle che a quell’età ti spinge ad abbracciare il mondo intero, a volerlo conoscere e, soprattutto, a illuderti ancora di poterlo cambiare.

Le delusioni arrivano poi, quando si diventa adulti e si comincia a sbagliare da professionisti, come canta Paolo Conte. Silvia Romano non ruba, non picchia, non spaccia. Non appartiene alla tribù dei lamentosi e tantomeno a quella degli sdraiati. La sua unica colpa è di essere entusiasta e sognatrice. A suo modo, voleva aiutarli a casa loro. Chi in queste ore sul web la chiama «frustrata», «oca giuliva» e «disturbata mentale» non sta insultando lei, ma il fantasma della propria giovinezza.

Gramellini quindi prima dà ragione e poi critica gli insulti e gli insultatori della Costanzo. Sicuramente è cerchiobottista, ma il suo non è un modo di schierarsi con il populismo, ma un invito all’approfondimento. Noi comunque continuiamo a preferire quello che ha scritto su Repubblica oggi Giobbe Covatta.

Leggi sull’argomento: Perché fare volontariato se è pericoloso? Lo spiega Giobbe Covatta

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