“Diciamo no all’aumento delle spese militari”, Giuseppe Conte detta la linea del M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-24

In un’intervista al quotidiano La Stampa, il leader dei pentastellati ha detto che quei soldi andrebbero destinati a colmare il caro-bollette (e non solo)

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Il tema dell’aumento delle spese militari sta facendo discutere i partiti della maggioranza. La posizione principale in direzione contraria rispetto a tutto ciò è rappresentata dal MoVimento 5 Stelle che attraverso il suo leader, Giuseppe Conte, ha annunciato la linea del partito: voteremo no. Sta di fatto che ieri alla Camera e al Senato, i pentastellati hanno votato favorevolmente alla risoluzione d’incarico a Mario Draghi in vista del Consiglio Europeo in programma oggi. E, contestualmente, sono state bocciate le richieste di non procedere all’aumento delle spese militari.

Giuseppe Conte e il no del M5S all’aumento delle spese militari

Intervistato dal quotidiano La Stampa, il leader del MoVimento 5 Stelle ha detto la sua sulle polemiche per l’atteggiamento mutato del suo partito in merito all’aumento delle spese militari. Secondo Giuseppe Conte, infatti,

“La soglia del 2% è frutto di un impegno preso nel 2014 che non può essere cancellato e che io stesso non ho rinnegato quando ero presidente del Consiglio. Però mi sono impegnato a rivedere i criteri di calcolo in modo da tenere conto anche dei costi politici e immateriali che comportano le nostre missioni all’estero”.

Ma il M5S alla Camera aveva votato in favore dell’aumento delle spese militari. E oggi, in vista dal voto al Senato, la posizione è cambiata. Conte, infatti, ha annunciato quello che al momento è un no da parte dei parlamentari di Palazzo Madama in quota pentastellata. E tra i motivi, secondo l’ex Presidente del Consiglio, c’è anche la situazione attuale legata al caro-bollette: per lui, dunque, aumentare le spese militari mentre le famiglie italiane sono alle prese con l’aumento dei prezzi di gas ed energia elettrica è sbagliato. Per questo, se le cose dovessero rimanere così e si tornasse al voto su questo tema, il suo partito voterebbe no. Si rischia, dunque, una caduta del governo? E lui risponde laconicamente:

“Ognuno farà le sue scelte. Non potremmo assecondare un voto che individuasse come prioritario l’incremento delle spese militari a carico del nostro bilancio nazionale. In questo caso il Movimento non potrebbe fare altro che votare contro”.

Sta di fatto che, nella giornata di ieri, sia la Camera che il Senato hanno approvato la risoluzione che dà mandato al Presidente del Consiglio Mario Draghi di trattare anche questo tema al Consiglio Europeo. Ovviamente, in questo caso, si tratterebbe di un impegno comunitario e non di un singolo Stato. Ma nella stessa risoluzione sono state bocciate (a maggioranza) le proposte di non procedere con l’aumento delle spese militari.

(Foto IPP/Fabio Cimaglia)

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