Le prime parole di Conte dopo la scissione di Di Maio

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-22

Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte il giorno dopo il terremoto interno e la scissione dell’ex capo politico Luigi Di Maio: “I nostri principi e i nostri obiettivi non sono più validi? State scherzando?”

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La scissione avviata ieri da Luigi Di Maio segna la fine del M5S? “I nostri principi e i nostri obiettivi non sono più validi? State scherzando?”. Così il leader del Movimento Giuseppe Conte, risponde ai cronisti lasciando la sua abitazione per raggiungere la sede di Campo Marzio. Secondo alcuni retroscena, l’ex premier avrebbe considerato la rottura con l’ex capo politico una “liberazione” da una “zavorra”: pur non avendo mai minacciato un’espulsione, nei giorni scorsi non aveva esitato a dichiarare: “Di Maio si sta cacciando da solo”. La scissione quindi non è arrivata a ciel sereno, ma era attesa almeno da una settimana.

Le prime parole di Conte dopo la scissione di Di Maio

Per lui si apre però adesso un tema interamente politico: da Palazzo Chigi si è sentito rispondere che non ci saranno rimpasti per rimpiazzare le figure che partecipano all’esecutivo e sono passate a “Insieme per il futuro”, il nuovo gruppo fondato dal ministro degli Esteri. Inoltre una parte di chi gli è rimasto fedele chiede di uscire dalla maggioranza a sostegno di Draghi, ora che il partito non è più neanche forza di maggioranza relativa a discapito della Lega. “Sarebbe folle uscire dal governo ora – ha detto Conte – se avessimo voluto strappare, lo avremmo fatto su un tema nobile come la politica estera. Invece abbiamo scelto di essere responsabili e di trovare una mediazione con le altre forze”. “Fino a quando resteremo in maggioranza? Non lo so – ha detto Gianluca Ferrara, vice capogruppo del Movimento in Senato – Fino a quando riusciremo ad assicurare gli interessi dei cittadini, nel rispetto del programma M5S. Poi si vedrà”. “Se  continueremo a prendere schiaffi, come oggi sulla risoluzione, sarà difficile arginare certe spinte”, ammette a La Stampa un uomo dei vertici M5S. Il venir meno dell’appoggio al governo Draghi potrebbe però incrinare i rapporti consolidati con il Pd di Enrico Letta, che ultimamente hanno consentito ai grillini di non scivolare ancora di più negli indici di consenso.

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