“Nonostante il fango, non porto rancore”, la lettera del padre delle sorelle morte a Riccione a chi lo ha insultato e attaccato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-11

Il papà di Giulia e Alessia Pisano si è rivolto anche ai leoni da tastiera che hanno emesso le loro sentenze di condanna nei suoi confronti

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Sono passate quasi due settimane da quella mattina di domenica 31 luglio, quando due giovanissime sorelle – Giulia e Alessia Pisano – furono investite da un treno Frecciarossa lungo i binari della stazione di Riccione. Quel che è accaduto è ancora da chiarire e mentre passano i giorni, proseguono anche le indagini. Contestualmente a tutto ciò, sui social è stata avviata la classica “caccia alle streghe” con i leoni da tastiera che hanno accusato il padre delle due adolescenti. Ma a tutto questo fango, l’uomo ha deciso di rispondere con una grande dignità che va di pari passo a quel dolore per la perdita delle due giovani figlie.

Giulia e Alessia Pisano, lo sfogo del padre delle ragazze morte a Riccione

L’odio social, le sentenze di chi libera le dita su una tastiera per emettere giudizi (spesso senza conoscere storie e fatti). Era accaduto già nei giorni successivi alla tragedia, con il Comune di Riccione costretto a bloccare i commenti su Facebook per via della valanga di insulti e illazioni sul comportamento del padre di Giulia e Alessia Pisano che aveva raccontato agli inquirenti di non essere andato a prendere le figlie in discoteca perché, quella mattina, non si sentiva bene. E Vittorio Pisano ha scritto una lettera rivolgendosi non solo a tutte le persone che si sono strette attorno a lui in un abbraccio virtuale, ma anche a tutti coloro i quali hanno riversato odio contro di lui che ha reso ancor più forte il dolore per quella grave doppia perdita.

“Non riesco a nutrire rancore, rammarico o amarezza dall’inconsulto vociare continuo e costante che si è scatenato all’indomani della tragedia. Ringrazio tutte le persone che hanno espresso un pensiero per me e la mia famiglia. Tutti indistintamente […] Anche coloro che hanno espresso giudizi severi verso la mia persona. Sono convinto che ognuno di loro possa trarre insegnamento per la vita che verrà. Vorrei che da questa disgrazia, da questa immensa perdita, si possano trarre nuove energie per plasmarla in amore puro. Affinché da questo vuoto, da questa banalizzazione del male, dal cinismo della disperazione, possa nascere e crescere rigoglioso l’amore verso il prossimo; uno spirito nuovo che possa infondere nella comunità speranza e fiducia. Perché le bimbe, le mie bimbe, le nostre bimbe, i nostri angeli, non siano arrivati in cielo invano”.

Nonostante il dolore, il padre di Giulia e Alessia Pisano non perde la lucidità. Che questo sia da insegnamento agli odiatori social, quelli che sentenziano senza conoscere fatti e persone. Solo per il gusto di farlo.

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