Giulia Bongiorno vuole prendere le impronte digitali ai dipendenti pubblici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-24

La ministra della PA: «Cosa c’è di male? A me alla Camera le hanno prese quando c’erano i “pianisti”. E non sono rimasta traumatizzata»

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Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica Amministrazione, vuole prendere le impronte digitali ai dipendenti pubblici per ridurre l’assenteismo. L’erede di Marianna Madia annuncia il provvedimento sul Corriere della Sera, dove oggi parla anche dell’eredità della riforma della PA:

«Non ho l’ansia di mettere il mio nome su una legge, ma di far funzionare la Pubblica amministrazione. Agirò col bisturi per curare le disomogeneità nei servizi».

Primo atto?
«Sopralluoghi a sorpresa».

Blitz?
«Sì, ma nulla di punitivo. Ispezioni a campione con pool di esperti: i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi».

E poi?
«Se troverò disservizi causati da difficoltà oggettive aiuteremo a colmare le lacune. Ma se emergessero inerzie saremo inflessibili».

giulia bongiorno lega

La Madia era in guerra con i «furbetti del cartellino». Lei?
«L’assenteismo è un fenomeno odioso. La Madia ha modificato le sanzioni. Credo si debba anche prevenire».

Come?
«Con rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri».

Vuol prendere le impronte digitali ai dipendenti?
«Cosa c’è di male? A me alla Camera le hanno prese quando c’erano i “pianisti”. E non sono rimasta traumatizzata».

E la privacy?
«Tra i beni confliggenti deve prevalere l’interesse collettivo: che siano tutti al lavoro, al servizio del cittadino».

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