Giorgio Longobardi sospeso da Fratelli d’Italia dopo il post di cattivo gusto sull’Olocausto

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-17

Giorgio Longobardi, consigliere comunale di FdI a Napoli, è stato deferito dalla commissione disciplinare e sospeso in via cautelare dal partito dopo aver pubblicato un post sull’Olocausto

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Che il rapporto tra Fratelli d’Italia e temi come il fascismo e l’Olocausto sia complesso ed estremamente delicato ormai lo sanno bene pure i meloniani, che appena sentono nell’aria l’odore di scandalo corrono subito ai ripari. Vicende come quelle emerse dall’inchiesta di Fanpage sulla Loggia Nera (relativa ai presunti finanziamenti provenienti dall’estrema destra), o fatti più recenti come le polemiche sulla fiamma missina nel logo di partito hanno evidentemente insegnato qualcosa. Tanto che Giorgio Longobardi, consigliere comunale di FdI a Napoli, è stato deferito dalla commissione disciplinare e sospeso in via cautelare dal partito per aver pubblicato un post di dubbio gusto in cui univa ironicamente l’Olocausto alla campagna elettorale del Pd.

La decisione di sospendere il consigliere è stata presa da Sergio Rastrelli, coordinatore di FdI a Napoli, che in una nota ha scritto in merito alla vicenda di Longobardi: “Ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto di Fratelli d’Italia, in qualità di coordinatore di Fratelli d’Italia della città di Napoli, in seguito ad un post pubblicato su Facebook in data 13 agosto nel quale compaiono, del tutto impropriamente, inammissibili richiami al dramma dell’Olocausto, ho provveduto a deferire Giorgio Longobardi alla Commissione provinciale di disciplina e a disporre nei suoi confronti, quale provvedimento d’urgenza, la sospensione cautelare dal partito”.

Giorgio Longobardi sospeso: il post sull’Olocausto e i “precedenti”

All’interno del post Facebook finito al centro delle polemiche, il consigliere di Fratelli d’Italia Giorgio Longobardi ironizzava sulla campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. Il post si rivolgeva al Partito Democratico e – in generale – alla coalizione di centrosinistra. Giorgio Longobardi immaginava una programmazione televisiva che avesse lo scopo di contrastare il fascismo in Italia, voluta appunto dal PD e trasmessa “ogni giorno a reti unificate”. “Per scongiurare il pericolo ‘fascismo’ – scriveva Longobardi – verranno trasmessi film, uno per ogni giorno della settimana, quali Schindler’s List, capolavoro di Steven Spielberg e vincitore di 7 premi Oscar, Il Diario di Anna Frank, Il pianista, La vita è bella, diretto e interpretato da Roberto Benigni e vincitore di 3 premi Oscar, Storia di una ladra di libri, Il bambino con il pigiama a righe e infine, La signora dello zoo di Varsavia. Per concludere, non mancheranno “approfondimenti e testimonianze da parte dei sopravvissuti all’Olocausto”. Il post in questione aveva subito generato una serie di commenti aggressivi e offensivi.

Tra l’altro, quella del post sull’Olocausto non è la prima occasione che vede il meloniano Giorgio Longobardi protagonista di vicende simili. Pochi mesi fa, infatti, aveva fatto discutere la presenza negli uffici del Consiglio comunale di Napoli di alcuni calendari raffiguranti Benito Mussolini e altre immagini del regime fascista. Fanpage riportava che i calendari si trovassero proprio nella stanza a disposizione del consigliere che, contattato dal giornale, si è difeso dicendo che quei calendari non gli arrecavano alcun disturbo e per questo non li aveva rimossi prima di essere intimato a farlo dal Sindaco e dalla presidente del Consiglio comunale. Longobardi in quella circostanza disse: “Quei calendari per me non significano chissà cosa, io non sono né pro e né contro, posso capire che per chi è contro balzano agli occhi. Io forse li avrò pure visti, ma avrò pensato che erano calendari storici”.

 

 

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