Giorgia Meloni ha già iniziato a mettere le mani avanti: “Ereditiamo una situazione difficile”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-05

In campagna elettorale aveva sciorinato ricette, scuotendo una bacchetta magica, facili soluzioni a tutti i problemi dell’Italia. Una settimana dopo, invece, la musica è cambiata

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Ci saranno dei Ministeri affidati a “tecnici” non eletti. Non ci sarà una ripartizione per far risolvere ai vari partiti della coalizione le beghe interne. Ma, soprattutto, sarà un governo che farà il suo esordio in quella che lei stessa ha definito “la fase più difficile della storia della Repubblica italiana”. Per la prima volta dall’ufficializzazione dell’esito delle elezioni Politiche, Giorgia Meloni parla apertamente dei suoi piani per l’esecutivo che verrà e che risponderà alla sua guida. Ma nel farlo mette già le mani avanti, sostenendo che il suo governo eredita “una situazione difficile”.

Giorgia Meloni già parla di “situazione difficile da ereditare”

La leader di FdI ha parlato nella sede romana del partito, durante la riunione dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia. I temi, ovviamente, sono quelli di stretta attualità. Soprattutto perché per la prima volta, dopo anni passati sulla comoda poltrona dell’opposizione, sarà Giorgia Meloni a dover prendere decisioni fondamentali per il futuro del Paese. A livello nazionale e internazionale:

“Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata. Ci troviamo di fronte alla fase forse più difficile della storia della Repubblica italiana: siamo nel mezzo di un conflitto, i cui contorni sembrano irrigidirsi ancora di più; restano incognite sul tema della pandemia; viviamo una crisi economica e energetica che sembra destinata a provocare un effetto domino sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari”.

Quindi, si parte già con un giustificazionismo non richiesto: situazione difficile, colpa di altri; guerra, crisi economica ed energetica. Argomenti su cui si è basata la sua campagna elettorale, promettendo facili soluzioni per andare oltre a quelle – ritenute da lei “non efficaci” – prese dal governo Draghi. Insomma, quella bacchetta magica agitata nei vari comizi e nelle numerose interviste, sembra essere già sparita.

Il totoministri

E per il futuro più prossimo si deve necessariamente parlare della squadra di governo. In attesa di capire se su Salvini al Viminale ci sarà un veto, la stessa leader di Fratelli d’Italia e futura Presidente del Consiglio difende quel che diventerà una realtà (nonostante le contestazioni del passato): ci saranno sicuramente dei ministri tecnici, con buona pace di tutti.

“Si parte dalla competenza e se quella migliore dovesse essere trovata al di fuori degli eletti, a partire da Fdi, questo non sarà certo un limite. Ma non cambia la natura fortemente politica del governo, perché i governi sono politici quando hanno un mandato popolare, un programma definito, una visione chiara e una guida politica”.

La prima “uscita pubblica” della leader di FdI, dunque, sembra essere una smentita in toto di tutto l’impianto dialettico che ha animato la sua campagna elettorale perpetua.

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