Dino Giarrusso, le Iene e gli scontrini di Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-05

Secondo la vox populi dei commenti su Facebook il famoso servizio su Renzi fu fermato della barbara censura dei Poteri Forti. Giarrusso invece ci dice la verità

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Dino Giarrusso, giornalista, candidato grillino non eletto alle Politiche, oggi segretario particolare del viceministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti dopo essere transitato per la Regione Lazio nel gruppo comunicazione guidato da Roberta Lombardi, rilascia oggi un’intervista al Fatto Quotidiano per parlare del caso Di Maio senior & junior. Ma l’intervista è interessante perché fa luce su una leggenda metropolitana di grande vigore e valore, quella del servizio sugli scontrini di Renzi scomparso che viene ricordato dai grillini ogni volta che le Iene parlano del M5S. Secondo la vox populi dei commenti su Facebook si trattò della barbara censura dei Poteri Forti. Giarrusso invece ci dice la verità:

Alcuni giornali scelgono di cavalcare dei temi e trascurarne altri: un diritto, che diventa però sgradevole deformazione della realtà quando è portato a livelli estremi. Dei servizi delle Iene, alcuni vengono ripresi da giornali che se ne occupano per giorni, altri ignorati, benché rilevanti.

A lei fu vietato di mandare in onda un servizio sugli scontrini e i rimborsi spese di Renzi quando era presidente della Provincia.
Faccio una premessa: nei miei anni alle Iene non ho mai avuto la sensazione che si lavorasse a un servizio piuttosto che a un altro per motivi politici. Dovete sapere che, per limitare querele dovute a errori di forma, ogni servizio viene vagliato dall’ufficio legale Mediaset, che dà il via libera o magari suggerisce modifiche per evitare possibili azioni legali. In quell’occasione andò in onda un primo servizio sugli scontrini di Renzi, mentre il secondo venne bloccato perché non giudicato “abbastanza solido”. Ci rimasi male, ma andai avanti.

dino giarrusso lorenzo fioramonti

E ora, nel caso Di Maio?
I miei ex colleghi hanno fatto il loro lavoro come sempre, e Di Maio non è scappato a differenza di altri. Qualcuno a quel punto ha deciso di cavalcare e strumentalizzare una vicenda che, se avesse riguardato un altro partito, sarebbe finita in due giorni.

E, così come l’assassino è sempre il maggiordomo, la verità è sempre banale: sono stati gli avvocati delle Iene a tagliare quel servizio senza alcun intervento di Palazzo Chigi o altri (questo è ciò che dice Giarrusso) ma perché non aveva basi abbastanza solide per essere mandato in onda. Non c’erano le prove di quello che Giarrusso affermava, insomma. Tutto chiaro, no?

Leggi sull’argomento: Ma quindi è Renzi che decide se Minniti si candida?

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