Giacomo Mancini Jr., il candidato di Schrodinger

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-01-29

Lo strano caso del rampollo della dinastia Mancini, che corre alla Camera per il PD ma che essendo il primo dei non eletti in Regione potrebbe entrare in consiglio regionale al posto dell’ex forzista Fausto Orsomarso anche lui in corsa per un seggio alla Camera con Fratelli d’Italia

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Se Giacomo Mancini Jr. fosse un paradosso potremmo chiamarlo il candidato di Schrödinger. Perché al momento Mancini è al tempo stesso un possibile deputato PD e un consigliere regionale di Forza Italia. La verità si saprà, come nel più famoso paradosso del gatto, solo all’apertura delle urne con le schede elettorali del 4 marzo. Ma Mancini non è un esperimento mentale; è una solida realtà, per altro di nobili origini visto che è nipote di Giacomo, uno dei grandi vecchi del Partito Socialista e più volte deputato nonché figlio dell’ex sindaco di Cosenza, Pietro.

Giacomo Mancini e il seggio di Schrödinger

Mancini Jr. è il candidato su cui il Pd renziano punta per conquistare il collegio maggioritario di Cosenza. Non è la prima volta che ci prova. Accadde già nel 2001 e assieme a lui a Cosenza era candidato anche l’attuale Ministro dell’Interno Marco Minniti. Non ci è riuscito. E nel frattempo ha tentato la sorte in Regione, questa volta con il centrodestra e diventando assessore regionale al Bilancio per Forza Italia. Nel 2014 Mancini sosteneva la corsa di Raffaele Fitto alle europee.

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Giacomo Mancini per Raffaele Fitto alle europee del 2014

A novembre 2014 un altro tentativo in Regione, sempre con Forza Italia, e c’era anche chi lo dava per probabile candidato Presidente, ma così non è stato. Ad ogni modo con 7000 preferenze  Mancini Jr. risulta essere il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia. A vincere però è il PD con Marco Oliverio.
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Quando Mancini prometteva di organizzare la riscossa dopo la sconfitta alle regionali

Nel 2016 Mancini aveva sostenuto la corsa a sindaco di Cosenza di Carlo Guccione, consigliere regionale del PD per il quale si erano spesi due ex forzisti come Pino Galati e Denis Verdini. Le appartenenze politiche insomma sono già parecchio sfumate. Nel 2018 di nuovo con il PD di Renzi, questa volta per un seggio alla Camera. In un post su Facebook promette a Giacomo, il nonno, che non ha potuto avere la gioia di vederlo eletto deputato, di battersi come un leone”tenendo ben a mente i tuoi insegnamenti. La tua determinazione. Il tuo coraggio”.
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La situazione fino a qui non è assolutamente singolare. Mancini non è certo l’unico politico ad aver cambiato più volte partito. E del resto il PD ha bisogno dei voti di Mancini, la cui famiglia è a Cosenza molto più che un’istituzione. A rendere interessante il caso del candidato Dem è il fatto che con Fratelli d’Italia corre, in un collegio “quasi blindato” l’ex forzista Fausto Orsomarso. Orsomarso è attualmente consigliere regionale e qualora venisse eletto dovrebbe rinunciare al seggio in favore proprio di Mancini che entrerebbe così in consiglio regionale per Forza Italia (almeno inizialmente) pur essendo attualmente impegnato a fare campagna elettorale per il PD. Anche se il PD è in difficoltà nei sondaggi c’è chi scommette che il bacino elettorale di Mancini gli consentirà di essere eletto e di evitare così l’imbarazzo al PD di vedere un suo candidato entrare in Regione grazie a Fratelli d’Italia.
 

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