Ma ora la Guardia di Finanza ha paura di Casapound?

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-10-23

Un curioso tentato blitz da parte della Guardia di Finanza a via Napoleone III, sede di Casapound in un edificio pubblico occupato nel quartiere Esquilino

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«Se provate ad entrare finisce nel sangue»: le cronache romane dei giornali raccontano oggi di un curioso tentato blitz da parte della Guardia di Finanza a via Napoleone III, sede di Casapound in un edificio pubblico occupato nel quartiere Esquilino. La storia ha dell’incredibile perché secondo i racconti la GdF era stata delegata ad accertare le condizioni dell’immobile e fotografare lo stato dei luoghi ma i finanzieri che si sono presentati ieri sono stati respinti con insulti e minacce. Racconta il Messaggero:

Una palazzina di sei piani dove vivono famiglie sotto sfratto, ma dove – è la tesi del pm contabile Massimiliano Minerva e del procuratore capo Andrea Lupi – avrebbero alloggiato anche amici e parenti di alcuni leader dell’organizzazione.

La Corte dei conti ha aperto un fascicolo per verificare a quanto ammonti il danno erariale per le casse pubbliche,procurato da più di un decennio di mancati provvedimenti da parte dell’Amministrazione. Per stabilire quanto sia costato avere “ospitato” il movimento per tutto questo tempo, è stata disposta una stima dello stabile. Il passo successivo, sarebbe dovuto essere l’accesso della Guardia di finanza – a cui sono state delegate le indagini – per verificare lostato dei luoghi. In pratica qualcosa di simile a una perquisizione.

via napoleone III terrazzo incendio
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Michela Allegri nel suo articolo racconta che il blitz è stato concordato (!!!) ma è andato buco lo stesso…

Per evitare disordini, il “blitz” sarebbe stato concordato con i leader del movimento nel corso di una riunione informale avvenuta il 15 ottobre. Nonostante le cautele, Casapound ieri ha impedito l’accesso. L’inchiesta,comunque, prosegue. Il pm Minerva, titolare del fascicolo, intende ricostruire le eventuali responsabilità dei pubblici ufficiali che non avrebbero inviato alla Prefettura richieste di sgombero, tollerando la situazione di abusivismo.

Per i pm lo spreco sarebbe evidente, visto che sitratta di un edificio demaniale, affidato in gestione al ministero dell’Università che, anni fa, aveva anche sporto una denuncia in prefettura. Gli anni su cui indagano gli inquirenti sono gli ultimi dieci, visto che il periodo precedente risulta ormai prescritto.

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