«Ci sono furbetti M5S che non fanno le restituzioni»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-23

Il Giornale racconta che ci sono parlamentari M5S non in regola con le restituzioni. Tra questi fino a poco tempo fa anche un membro del governo, che nel frattempo ha regolarizzato la sua posizione

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Pasquale Napoletano sul Giornale racconta oggi che ci sono eletti del MoVimento 5 Stelle che non sono in regola con le restituzioni. Nell’articolo si parla anche di alcuni membri del governo Conte, che nel frattempo avrebbero regolato la loro posizione:

Tra i furbetti spunterebbe anche il nome di Vittorio Ferraresi, deputato alla seconda legislatura, promosso sottosegretario alla Giustizia nel governo Conte. L’ingresso nell’esecutivo è stato un premio meritato, conquistato grazie alla fedeltà al capo politico Luigi di Maio. Ferraresi sarebbe ora finito nell’elenco dei deputati non in regola con le restituzioni: una furbata che ha scatenato malumori e mugugni nel gruppo dei Cinque stelle.

Tant’è che, ieri pomeriggio, il sottosegretario avrebbe cominciato a caricare i bonifici (sul sito Tirendiconto) della quota di stipendio restituita. Però non sarebbe ancora del tutto in regola: è fermo, con le restituzioni, al mese di ottobre. Evidentemente i malumori dei colleghi parlamentari sono arrivati fino a via Arenula: spingendo il sottosegretario alla corsa in banca per regolarizzare la sua posizione. Evitando così di alzare un nuovo polverone. Che nonfosse in regola, fino a ieri pomeriggio, lo dimostra una foto in possesso de il Giornale.

Ma il caso, spiega il quotidiano, non è unico:

Il record della morosità spetta alla parlamentare Frate Flora: dal 4 marzo ad oggi non ha sborsato un euro dell’indennità. Intascandola interamente. Tra i furbetti c’è anche Nicola Acunzo, parlamentare salernitano con un passato da attore: l’ultima restituzione risale al mese di agosto. Non mancano parlamentari puntuali come un orologio svizzero: Francesco D’Uva, uno dei volti televisivi del Movimento, non ha saltato un mese.

Ma la grana delle restituzioni rischia di prendere la piega di una rivolta contro il capo Di Maio: Roberto Rossini ha confessato ai colleghi di essere già pronto a disobbedire alla regola dei Cinquestelle.

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