La fronda grillina che vuole cacciare Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-02

Di Maio è sempre più solo. Accerchiato da una marea montante di dissenso più o meno aperto. E tre senatori vogliono mollare

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Ilario Lombardo sulla Stampa di oggi ci racconta di una fronda grillina che vuole spingere Luigi Di Maio a lasciare il suo ruolo di Capo Politico del MoVimento 5 Stelle e mettere al suo posto un direttorio:

Il Movimento ribolle, frantumato in mille rivendicazioni che sembrano avere una cosa in comune: ridefinire il ruolo del capo politico, toglierlo dalle mani di Di Maio. Nel mirino è finita la sua gestione dell’organizzazione interna, come anche le sue iniziative politiche. Gli ultimi esempi: la nomina di Giancarlo Cancelleri viceministro ai Trasporti. Ma soprattutto l’uscita in solitaria – non concordata, né condivisa – contro lo ius culturae proposta dal grillino Giuseppe Brescia e sposata con entusiasmo da diversi parlamentari.

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Di Maio è sempre più solo. Accerchiato da una marea montante di dissenso più o meno aperto:

Il leader ieri si è riunito con i senatori, per sondarli, raccogliere le loro lamentele, meno di una settimana dopo il documento dei 70 che chiedevano di rivedere il regolamento del Senato. Si è parlato meno di un altro documento, ben più incendiario, firmato da una quindicina di senatori che puntano a cambiare lo statuto del M5S per depotenziare Di Maio. In Senato, oltre a quello di Nicola Morra, apertamente uscito allo scoperto contro il leader di Pomigliano, si fa sempre più attivo il ruolo di Emanuele Dessì convinto che ormai il M5S debba «strutturarsi nell’area progressista» e che Di Maio possa tranquillamente dedicarsi alle diplomazie. E tutto questo succede mentre altri tre senatori (si fanno i nomi di Lello Ciampolillo e di Ugo Grassi) sono sul punto di lasciare.

Ugo Grassi, che secondo La Stampa è sul punto di lasciare, è il senatore e professore di diritto all’università di Napoli che durante la campagna elettorale sosteneva che la clausola con multa da 100mila euro per chi voleva lasciare il M5S fosse valida. Ed è lo stesso che la settimana scorsa ha detto che no, quella clausola non è valida.

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