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Il fotografo che ha contestato Salvini dopo la figuraccia con la maglia di Putin: “Non sopporto sciacallaggio”
neXtQuotidiano 08/03/2022
Sergio Ferri, fotografo freelance in missione umanitaria in Polonia, commenta la sua contestazione a Przemysl nei confronti di Salvini dopo che il sindaco Wojciech Bakun gli aveva mostrato la maglia con la faccia di Putin
“Quando abbiamo visto il sindaco che tirava fuori la maglietta di Putin, lui che indossava pure una tuta mimetica, abbiamo capito che qualcosa stava succedendo, a quel punto, sia io che il mio collega Marco Salami, e forse un altro italiano, abbiamo iniziato a incalzare Salvini, chiedendogli di indossare quella t-shirt”. Sergio Ferri, fotografo in missione umanitaria in Polonia, racconta così la contestazione al leader della Lega, Matteo Salvini, scattata questa mattina al confine sud-est con l’Ucraina, dopo che il primo cittadino di Przemysl, Wojciech Bakun, ultranazionista, ha rinfacciato all’italiano la sua vicinanza con il leader russo, invitandolo ad andare assieme a lui alla frontiera, che dista una manciata di chilometri, per condannare da lì il numero uno di Mosca.
Il fotografo che ha contestato Salvini dopo la figuraccia con la maglia di Putin: “Non sopporto sciacallaggio”
Raggiunto dall’AdnKronos a Cracovia, il fotografo free-lance piacentino spiega che non ha resistito: “E’ stato più forte di me, non sopporto lo sciacallaggio e l’ipocrisia”, spiega ancora.
“Noi siamo qui perché abbiamo portato farmaci e aiuti agli ucraini”, rivendica. “A un certo punto – racconta – Salvini è venuto verso di noi, io gli ho ricordato quando diceva che due Mattarella non valgono mezzo Putin, e avendolo davanti gli ho chiesto di dire chiaramente di condannare Putin, cosa che lui non ha voluto fare”. La scena continua, Salvini lascia la piazza e si dirige altrove “ma ci sono altri colleghi – dice ancora Ferri – uno spagnolo gli chiede la stessa cosa, con lui Salvini dice che Putin è l’aggressore, è da condannare, almeno così mi raccontano”. Per la sua figuraccia Salvini ha ricevuto diversi attacchi politici. “Prima era a favore delle armi, perché ‘la difesa è sempre legittima’ e avrebbe ‘ceduto due Mattarella per mezzo Putin’. Oggi si dice pacifista e va ad accogliere i rifugiati ucraini al confine. Non so più come commentare le gesta di Salvini e mi pare di non essere la sola”, ha scritto su Twitter la deputata del Pd Laura Boldrini.
Chi è Sergio Ferri, il fotografo contestatore
Fotografo professionista, Sergio Ferri – come racconta lui stesso sul suo sito – ha lavorato per diversi anni nell’ambito della cooperazione e del sociale. Sul suo profilo Facebook ha documentato minuziosamente il suo viaggio in Polonia per documentare l’arrivo dei profughi dall’Ucraina. Per uno dei suoi progetti ha fotografato per mesi lavoratori durante il turno di notte, nelle fabbriche, per le strade, nei magazzini, negli ospedali. Nel quartiere Roma della sua Piacenza realizzò un progetto fotografico che prevedeva scatti a tutti gli immigrati per “accompagnare una convivenza difficile, complessa e faticosa”.