Fact checking
Su fischi e applausi i giornali hanno obbedito a Rocco Casalino?
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-08-19
Ieri il portavoce del presidente del Consiglio si diceva “curioso” di sapere se i giornali avrebbero messo in prima pagina fischi e applausi ai funerali di Genova. E’ stato accontentato
Ieri Sua Maestà il Portavoce del Presidente del Consiglio Rocco Casalino si è domandato pubblicamente, ovvero nella chat con i giornalisti su Whatsapp che utilizza per comunicare con la stampa e inviare i messaggi ufficiali di Palazzo Chigi, se i giornali avrebbero o no parlato degli applausi ricevuti da Salvini e Di Maio e dei fischi riservati agli esponenti del Partito Democratico durante i funerali per i morti di Genova.
Su fischi e applausi i giornali hanno obbedito a Rocco Casalino?
Il messaggio su Whatsapp di Casalino comprendeva una foto di un articolo del Fatto Quotidiano che riportava i fischi a Martina e Pinotti e scriveva: “Sono curioso di leggere i giornali domani”.
Il Corriere della Sera non scontenta certo il portavoce del presidente del Consiglio, visto che piazza gli applausi e i fischi in prima pagina anche se non fa nomi:
Anche Repubblica “accontenta” Rocco Casalino parlando dei funerali e degli applausi a 5S e a Salvini e dei fischi al PD:
La stessa cosa ha fatto La Stampa:
Niente fischi in prima pagina per il Sole 24 Ore, mentre il Messaggero sceglie la strada di Repubblica e Corriere anche se con minore evidenza: il Giornale segue la linea del Messaggero, mentre è molto interessante quello che scrive Marco Travaglio sul Fatto a proposito proprio di fischi e applausi:
Certamente è una buona notizia che una volta tanto, e in un momento di così forte smarrimento, gli italiani si stringano attorno alle proprie istituzioni e se ne sentano rappresentati senza vergognarsene. Per rimarginare lo “squarcio”di cui ha parlato il cardinal Bagnasco, i punti di riferimento istituzionali e il rapporto fiduciario fra governanti e governati sono decisivi, soprattutto se i governanti si stanno meritando quel consenso con una reazione pronta e seria alla catastrofe del ponte Morandi: l’avvio della revocadella concessione ai prenditori di Autostrade-Atlantia-Benetton (gli imprenditori sono un’altra cosa) per le loro gravi inadempienze e le loro criminali omissioni (tacendo, per carità di patria, le macabre grigliate di ferragosto).
Fossimo in Conte, in Di Maio e in Salvini, però, eviteremmo di dormire sugli allori e sugli applausi come se fossero dovuti ed eterni. Anzi, ne saremmo sinceramente sgomenti per il carico di responsabilità che comportano.Se la sciagura del ponte fosse accaduta non 70 giorni, ma sette mesi dopo la nascita del governo giallo-verde, molti applausi si sarebbero trasformati in fischi e insulti.
Il selfie di Salvini
Poi c’è la storia del selfie di Salvini ai funerali di Genova, ovvero dello scatto che è circolato ieri tra i parlamentari del Partito Democratico e in rete, ripreso, a quanto pare, da questo video pubblicato da Repubblica:
Sulla vicenda il Corriere della Sera scrive che la ragazza è forse la figlia di una vittime e la polemica si è scatenata dopo la pubblicazione di un post di Frankie Hi NRG sulla sua pagina Facebook, che ha ricevuto una risposta proprio da Salvini: “C’è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l’estate in cui l’opposizione la fanno i rapper e i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche”.
Gli applausi e la claque
C’è poi la vicenda della presunta claque, ovvero l’ipotesi che gli applausi ai funerali di Genova all’entrata di Salvini e Di Maio e i fischi agli esponenti PD fossero in qualche modo organizzati, come hanno detto ieri a più riprese anche esponenti del Partito Democratico.
Ma non ci sono prove che gli applausi fossero in qualche modo organizzati da qualcuno.