La bufala di Gianfranco Fini (?) nel partito di Conte (?)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-19

Stamattina Il Sussidiario ha scritto che Rocco Casalino sta cercando di arruolare un buon numero di democristiani e persino Gianfranco Fini nel partito di Giuseppe Conte prossimo venturo, che in realtà non esiste

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Stamattina Il Sussidiario ha scritto che Rocco Casalino sta cercando di arruolare un buon numero di democristiani e persino Gianfranco Fini nel partito di Giuseppe Conte prossimo venturo, che in realtà non esiste. Nell’articolo firmato da Vincenzo Paolo Cappa si riportavano le “rivelazioni” di un “cronista romano” (ma i giornalisti di solito quando hanno le notizie non le scrivono? Ah, no, siamo in Italia).

La bufala di Gianfranco Fini (?) nel partito di Conte (?)

Poi sono arrivate le smentite. La prima è stata di Gianfranco Rotondi su Twitter: “Cari amici del ‘Sussidiario’, non conosco Rocco Casalino e non vedo Gianfranco Fini da anni, ma oggi ci riunite tutti nella nuova Dc di Conte. Sono mesi che mi perseguitate con questa leggenda:perché a questo punto la nuova Dc non la fate voi, magari ci riesce meglio che a me,se non altro mostrate più fantasia”.

Sono prove tecniche di nuova Dc: Conte front man, cespugli democristiani ai suoi piedi, colonnelli e capetti della seconda repubblica messi in riga dall’avvocato del popolo.

Ma la carta segreta è un’altra, ed è formidabile: sulla scrivania di Rocco Casalino – vero king maker della stagione contiana – c’è una cartella siglata: “i due Gianfranco”.

Che sono veramente due: uno è Rotondi, berlusconiano doc e già noto alle cronache come tratto d’unione tra il berlusconismo moderato tendenza Letta e il governo pentastellato. Ma l’oggetto del desiderio di Conte e Casalino è un altro Gianfranco, ben più blasonato nella seconda repubblica: l’ex vicepremier Gianfranco Fini, padre della destra di governo, caduto nell’impossibile contesa con Silvio Berlusconi.

Lo schema di Casalino è sofisticato e spregiudicato: i due Gianfranco – Fini e Rotondi – dovranno recuperare il recuperabile della destra storica e del generone democristiano, e riporlo ai piedi del bisConte non più populista ma popolare e moderato.

Subito dopo anche Palazzo Chigi ha smentito:

Con riferimento all’articolo pubblicato da ilsussidiario.net in data odierna, ai sensi dell’art. 8 della Legge 47/1948, l’ufficio stampa di Palazzo Chigi chiede di pubblicare il testo di seguito riportato.

È destituita di ogni fondamento la notizia riportata dal sito ilsussidiario.net secondo cui ci sarebbe un piano a firma di Rocco Casalino per arruolare Gianfranco Fini nel “partito” di Conte. Il portavoce del Presidente smentisce categoricamente i virgolettati e le posizioni che gli vengono attribuiti.

Nell’articolo si parla addirittura di trame segrete, rivelazioni di un cronista e di un esponente Dc romano: tutte trovate mediaticamente suggestive ma senza alcun fondamento nella realtà.

Infine, buon ultimo, è arrivato anche Fini: per l’ex presidente della Camera “commentare il ridicolo non ha senso”. Così fonti vicine all’ex presidente della Camera riportano il pensiero di Gianfranco Fini in merito ad un articolo de Ilsussidiario.net dal titolo ‘Casalino arruola Fini nella nuova Dc di Conte: le prove del loro piano’.

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