Legge di Bilancio 2020: otto miliardi di nuove tasse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-17

Legge di bilancio 2020: tutte le microtasse nella manovra del governo Conte Bis: Plastic Tax, aumento delle accise sulle sigarette e della cedolare secca sugli immobili, eliminazione degli sconti sul prezzo del gasolio…

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Ci sono otto miliardi di nuove tasse nella legge di bilancio 2020. La manovra finanziaria del governo Conte Bis prevede la sterilizzazione delle clausole IVA per un importo di 23 miliardi, ovvero ha fatto quello che la Lega aveva paura di fare e per questo si è ritirata dal governo. Ma i numeri inseriti nel Documento Economico Finanziario dicono che anche il prossimo anno bisognerà darsi da fare per l’annullamento di altre clausole, pari a 18,3 miliardi. E nel frattempo il carico fiscale aumenta.

Legge di Bilancio 2020: otto miliardi di nuove tasse

La differenza con il governo Conte One è che almeno il carico è stato alleggerito. Ma, spiega oggi il Messaggero, ci sarà la cancellazione del superticket sanità che però arriverà soltanto a settembre 2020 anche se viene pubblicizzato come imminente dal governo in cerca di risultati da vendere all’opinione pubblica, e i tre miliardi di taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti che invece è atteso per giugno e che porterà 40 euro in tasca ai redditi più bassi secondo le più rosee aspettative, mentre per gli agricoltori è confermato l’azzeramento dell’IRPEF:

Sull’altro piatto della bilancia, con il segno contrario, ci sono quasi 11 miliardi di incremento di tasse e contributi. Anche sottraendo i 3 che sono il frutto del rinvio al prossimo marzo della rata di imposte dirette prevista per novembre – e dunque non rappresentano un vero appesantimento – ne restano circa 8 che in varie forme vengono posti a carico del mondo produttivo e dei contribuenti in genere. Chi paga il conto?

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La legge di bilancio 2020 (Il Messaggero, 17 ottobre 2019)

Formalmente le voci riconducibili al capitolo “lotta all’evasione” ammontano a 3,2 miliardi, ma poco o niente viene dalla spinta ai pagamenti elettronici, che è forse il messaggio principale sul piano della comunicazione. La parte del leone la fanno invece la stretta sulle compensazioni e quella contro le frodi in particolare nel settore dei carburanti, oltre al potenziamento del meccanismo del reverse charge (l’Iva anticipata dal compratore) e della responsabilità solidale tra committente e appaltatore.

La propaganda dell’opposizione in questi giorni si è concentrata su tutta una serie di norme che non ci sono: nessuna tassa sulle sim, nessuna tassa sullo zucchero o sulle merendine, nessuna rimodulazione, nemmeno parziale dell’Imposta sul Valore Aggiunto di taluni prodotti.

Tutte le tasse del governo Conte Bis

In compenso però ci sono altre tasse. Come la Plastic tax, una tassa da 1 euro per ogni chilo di imballaggi o confezioni di plastica: vale 1,8 miliardi nel 2020, 2,5 nel 2021 e 2,3 nel 2022, compresi i balzelli sul gasolio e gli olii industriali. Spiega oggi Valentina Conte su Repubblica che è plausibile che il mondo del commercio si rivalga sul consumatore finale per recuperare l’aggravio.

Potrebbero aumentare anche pere, mele e insalata – ovvero il carrello della spesa – sino a quando i green corner, gli angoli verdi nei supermercati, con i prodotti sfusi non saranno diffusi ovunque (c’è un incentivo su questo). A leggere bene poi il Dpb spuntano altre tasse. Le detrazioni al 19% – tranne gli interessi sul mutuo – caleranno per i redditi alti (si ipotizza da 120 mila euro) fino a scomparire (da 240 mila).

Si introduce un’imposta di bollo da 2,4 euro per foglio sui certificati penali. L’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari (anche prima casa) passano da 50 a 150 euro ciascuna, anche se quelle sui trasferimenti soggetti a Iva calano da 200 a 150 euro. Cancellate le esenzioni vigenti sui buoni pasto cartacei a 4 euro (ma aumentano quelle sui buoni elettronici). La flat tax al 15% per le partite Iva fino a 65 mila euro resta, ma con vincoli e paletti. Quella al 20% fino a 100 mila euro non debutterà nel 2020: abolita. Questo porta 250 milioni nel 2020, quasi 2 miliardi nel 2021 e 1,4 miliardi nel 2021.

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La manovra del governo Conte (Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2019)

Il decreto fiscale prevede anche il blocco per il 2019 della deducibilità fiscale di alcune poste. Vengono congelate le deduzioni sulle svalutazioni e perdite sui crediti, ma anche differite in dieci anni le deduzioni sulle svalutazioni derivanti dall’applicazione dei nuovi principi contabili IFRS. Viene prevista, per il 2020, anche la rimodulazione della deducibilità delle tasse differite (le cosiddette Dta) sull’avviamento.

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Le novità fiscali nella Legge di Bilancio 2020 (La Stampa, 17 ottobre 2019)

Ma nella manovra c’è anche  la modifica della cedolare secca sugli immobili, l’imposta in percentuale fissa che grava sui redditi da locazione per gli affitti a canone concordato. Dal 2014 l’aliquota – originariamente pari al 15% – è stata ridotta al 10 con misure provvisorie, di volta in volta prorogate. Con la manovra il governo chiude il capitolo delle proroghe, innalzando però l’aliquota al 12,5%. Una decisione chiaramente motivata dall’esigenza di far cassa, che ha fatto infuriare Confedilizia, l’associazione dei grandi proprietari immobiliari e l’opposizione.

Le microtasse nella manovra

E poi ci sono le microtasse: in manovra è previsto un aumento delle accise delle sigarette, che potrebbero crescere di 20 centesimi al pacchetto, e del tabacco trinciato. È prevista, segnala La Stampa, anche l’eliminazione degli sconti sul prezzo del gasolio utilizzato per il trasporto di merci e passeggeri dei veicoli di categoria Euro 3 e una tassa sui prodotti inquinanti impiegati per la produzione di energia, e c’è l’incremento dal 30% al 100% nella determinazione della base imponibile ai fini Irpef del reddito detraibile per le auto aziendali più inquinanti. E ancora:

Stop all’esenzione Iva per le autoscuole, una norma che attua la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha dichiarato illegittima l’esenzione e che darà un gettito di 66 milioni l’anno. Per spingere sul pedale «digitale», sono ridotte le esenzioni per i buoni pasto cartacei, fino a 4 euro, mentre aumenta a 8 euro l’esenzione per quelli «elettronici».

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La legge di bilancio 2020 (Corriere della Sera, 10 ottobre 2019)

Per quanto riguarda la casa, sale da 50 a 150 euro l’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili). Sul versante opposto, scende da 200 a 150 euro l’imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti ad Iva. Sarà poi introdotta un’imposta di bollo per chi deve richiedere i certificati penali, di importo pari a 2,40 euro per foglio. Sembra confermato il varo della cosiddetta sugar tax, l’imposta sugli zuccheri aggiunti alle bevande che potrebbe valere circa 250 milioni all’anno di gettito: costerà 10 euro per ettolitro di prodotto finito, o 0,25 euro per chilo per i prodotti semilavorati.

Tutte misure che aumentano la tassazione in un quadro generale che rischia di rivolgersi sui consumatori.

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