Fantozzi e Che Guevara: binomio vincente

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-03-17

Il Concorso per Dirigenti Scolastici sta impegnando al massimo la Commissione di cui faccio parte. Dobbiamo terminare il prima possibile per dare al Ministero della Pubblica Istruzione i tempi tecnici per chiamare i Presidi all’inizio del nuovo Anno Scolastico. Abbiamo fissato le riunioni della commissione 5 giorni alla settimana, non abbiamo quasi tempo per mangiare, …

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Il Concorso per Dirigenti Scolastici sta impegnando al massimo la Commissione di cui faccio parte. Dobbiamo terminare il prima possibile per dare al Ministero della Pubblica Istruzione i tempi tecnici per chiamare i Presidi all’inizio del nuovo Anno Scolastico. Abbiamo fissato le riunioni della commissione 5 giorni alla settimana, non abbiamo quasi tempo per mangiare, ci rinchiudiamo nella stanza delle riunioni dal mattino presto alla sera tarda. Ma questa avventura ha avuto il pregio di farmi imbattere in personaggi degni di nota. In primis è sicuramente il Dirigente MIUR che mi ha coinvolto in questa avventura. Credo sia la migliore personificazione possibile del motto di Che Guevara: “Siamo realisti, esigiamo l’impossibile”. Era effettivamente impossibile riuscire a correggere quella montagna di compiti in così poco tempo. Mi ricordo che stimavamo di finire all’inizio di Giugno…. Poi è intervenuto “lui”. Un mix di telefonate, incitamenti e sensi di colpa (se non finite in tempo, siete responsabili dei disservizi che ci saranno nel prossimo Anno Scolastico..) hanno compiuto il miracolo. E’ riuscito a raggiungere l’obiettivo che voleva. Quindi chapeau. L’Italia ha sicuramene bisogno di dirigenti determinati e preparati come lui.

Ma anche la commissione, con cui condivido questi giorni affannati, è notevolissima. Tutte persone affidabili, preparatissime e che gettano il cuore oltre l’ostacolo. Forse il più notevole è il Preside (gli altri due sono un dirigente del Provveditorato e una segretaria amministrativa in gambissima). Il Preside è un ingegnere che ha anche un diploma al Conservatorio come Direttore di Coro. Tra un compito e l’altro elargisce gemme della sua cultura. Una volta ci ha parlato delle rime siciliane ( la rima siciliana è la rima di “i” con “e” chiusa (“morire” e “cadere”) e di “u” con “o” chiusa (“distrutto” e “sotto”). Questo fenomeno si deve alla traduzione manoscritta toscana, seppur sbagliata, dei testi della “scuola poetica siciliana”) e come l’avesse usata Dante per far rimare nell’Inferno “come” con “lume” e “venisse” con “tremesse”. Ovviamente altro suo argomento preferito sono le opere. Quindi fra una normativa scolastica e un’altra, grazie a lui, fanno capolino nei nostri discorsi Wagner, Boito e Metastasio. Ma ciò non basterebbe per farci sopravvivere a questo tour de force.

Per superare momenti di difficoltà occorre proiettarsi al di là della realtà, crearsi una nuova realtà. Primo Levi ha paragonato nel Canto di Ulisse di “Se questo è un uomo” il destino dell‘Ulisse Dantesco con quello dei dannati dei lager tedeschi. Noi, molto più modestamente, ci proiettiamo nel mondo Fantozziano. Il Palazzo di Viale Trastevere, sede del MIUR, nella nostra fantasia, si trasforma nel palazzo della MegaDitta Fantozziana con dirigenti naturali in porpora cardinalizia, crocifissioni in sala mensa e scioglimento in pentoloni pieni di acido delle commissioni che non sono riuscite a completare in tempo il compito prefisso.. Questi pensieri ci fanno sorridere e ci danno la forza di andare avanti. Abbiamo deciso anche di festeggiare la conclusione dei lavori: venerdì prossimo organizzeremo nel mio studio un Cineforum per gustare l’immortale film “SuperFantozzi” e il martedì successivo a pranzo a Roma con una bella amatriciana presso il ristorante “Rigatoni Democratici” cercando di creare l’atmosfera del ristorante “Il Curvone” reso famoso nello sketch della Coppa Cobram.

Leggi sull’argomento: Imane Fadil è stata davvero avvelenata da sostanze radioattive?

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