Versace, Baroni, Mattinzoli: continua l’esodo da Forza Italia dopo la sfiducia al governo Draghi

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-07-25

Due deputate e un consigliere regionale lombardo lasciano Forza Italia, dopo le defezioni di Gelmini e Brunetta: è l’effetto della sfiducia al governo Draghi

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La decisione dei vertici di Forza Italia, Berlusconi in primis, di sfiduciare il governo Draghi e seguire la Lega nella corsa alle elezioni anticipate ha portato a diverse defezioni all’interno del partito: dopo i “big” Gelmini e Brunetta, rispettivamente ministra degli Affari regionali e ministro per la Pubblica amministrazione, hanno lasciato gli Azzurri anche il senatore Andrea Cangini, che aveva votato la fiducia all’esecutivo spiegando che “ci sono cose più importanti del partito, ad esempio il Paese” e – è notizia di oggi – anche la deputata Annalisa Baroni, in Forza Italia da 22 anni, e l’assessore regionale della Lombardia Alessandro Mattinzoli. Entrambi hanno dato ragione a Gelmini.

Versace, Baroni, Mattinzoli: continua l’esodo da Forza Italia dopo la sfiducia al governo Draghi

Per Baroni “la posizione politica assunta dal partito in piena crisi di governo è stata sconcertante”. “Mai mi sarei aspettata – ha commentato – che Forza Italia scippasse a Conte e ai Cinque stelle la responsabilità di far cadere l’esecutivo, condannando il Paese all’instabilità e mettendo a rischio importanti provvedimenti a favore di famiglie e ceti produttivi. Ha ragione Mariastella Gelmini quando dice che in Forza Italia non c’è più spazio per i moderati”. Mattinzoli, riferimento forzista nella provincia di Brescia, è della stessa linea della ministra: “Non riconosco più FI che ho conosciuto. Stimo la Gelmini ma il tema non è seguire la Gelmini. È che in questo momento condivido pienamente con lei la scelta. Con una pandemia che torna ad essere aggressiva, con la crisi economica, energetica e idrica facciamo cadere un governo autorevole a guida Draghi per sostituirlo con chi? Draghi era la persona più autorevole per guidare l’Italia”. A loro si è aggiunta inoltre la deputata Giusy Versace, atleta paralimpica nel partito dal 2018: “Era nostro dovere garantire stabilità al Paese e continuità a questo governo che ben stava lavorando, portando al termine naturale la legislatura, fra qualche mese, con altruismo e coerenza. Mai avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione”.

Tajani: “Se non si è d’accordo con le scelte del proprio partito, non si passa nel campo avverso”

In attesa di capire cosa deciderà di fare Mara Carfagna, ministra del Sud e della Coesione territoriale che aveva detto di voler avviare una “seria riflessione politica” dopo quanto avvenuto in Parlamento, il coordinatore nazionale Tajani critica le scelte dei suoi ex colleghi di partito, in particolare quelli che decideranno di riposizionarsi: “Se non si è d’accordo con le scelte del proprio partito, non si passa nel campo avverso, non riesco a concepirlo, mi pare ben poco coerente. Io se non fossi d’accordo con il mio partito me ne andrei, tornerei a casa…ma non passerei mai nel campo contro il quale ho fatto campagne elettorali”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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