L’Emilia-Romagna ha detto no all’Anschluss in salsa padana

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-01-28

Bonaccini ha stravinto il confronto con la Borgonzoni. Una ragione sicuramente è stata quella che gli emiliani-romagnoli non volevano essere assimilati alla Padania ormai retta dalla Lega. Certamente la scelta della Borgonzoni (definita giustamente come candidata non protagonista) e la conseguente campagna elettorale salviniano-centrica hanno rafforzato questa impressione di occupazione padana e di governo Quisling …

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Bonaccini ha stravinto il confronto con la Borgonzoni. Una ragione sicuramente è stata quella che gli emiliani-romagnoli non volevano essere assimilati alla Padania ormai retta dalla Lega. Certamente la scelta della Borgonzoni (definita giustamente come candidata non protagonista) e la conseguente campagna elettorale salviniano-centrica hanno rafforzato questa impressione di occupazione padana e di governo Quisling (eterodiretto dai lumbard). Ma secondo me, visti i risultati, nettamente favorevoli al PD, anche una scelta diversa da quella della Borgonzoni sarebbe andata incontro ad una sconfitta. Il movimento delle sardine è stato capace di mobilitare il popolo della sinistra ottenendo tre significativi risultati: la vittoria di Bonaccini, una grande affluenza elettorale (il ritorno della passione politica è una gran bella cosa) e il bipolarismo Destre-PD (con la conseguente sparizione del M5S). Varie le conseguenze prevedibili:

Il Governo durerà tutta la legislatura. Ormai gli zombi ( deputati/senatori che non hanno speranza di essere rieletti) sono tantissimi: quasi tutti i 5 Stelle, quasi tutta FI, forse quelli dell’IV (dipende dalla legge elettorale). Uno stipendio di 14000 Euro è tanta roba ed è naturale che cerchino di conservarselo fino in fondo. Il Governo sarà sempre più a trazione PD.

– Per il PD rafforzamento della linea Zingaretti. Mi immagino che vada verso una federazione di partiti che si contrappongono alla Destra. Federazione composta da PD stesso ovviamente, M5S depurato di alcune frange, sardine, Leu. Non credo che lo Zinga voglia avere nella federazione Renzi. Forse sì (molto dubbioso) a Calenda e +Europa. Probabilmente modificherà la proposta di legge elettorale per favorire le federazioni di partiti. Sbarramento alto fuori dalle federazioni (8?) e proporzionale puro nell’ambito delle federazioni. Altre conseguenze: Bonaccini si è proposto come leader futuro. Nel Governo passeranno i temi d’interesse del PD e saranno accantonati quelli dei 5Stelle.ù

bonaccini borgonzoni

Il M5S ormai è scomparso. Non tanto in Emilia quanto in Calabria,. E’ incredibile che nel Sud beneficiato con interventi tipo reddito di cittadinanza sia solo sul 5%….. Erano occorsi 14 mesi di governo con la Lega perchè il M5S dimezzasse i suoi consensi, adesso ne son bastati 4 con il PD per farlo ridurre ulteriormente a un terzo. Adesso è a un sesto dei consensi ottenuti nelle politiche meno di due anni fa. Nessuna guida lucida all’orizzonte. Grillo, dall’alto il suo diploma in Ragioneria, si è dimostrato non avere sufficiente visione per guidare una nazione. Idem per Di Maio e gli altri capi politici. Adesso possono solo allinearsi acriticamente con il PD (il partito che avevano combattuto) per prolungare l’agonia. Hanno sbagliato lo scorso agosto a non provocare una crisi di Governo (loro e non Salvini): adesso avrebbero senso. Passando da Lega a Pd son passati da puritani a “puttanieri”. E queste cose si pagano. Adesso non vedo all’orizzonte leader capaci di colpi d’ala per ribaltare la situazione. Renzi è sicuramente tramortito. Il dualismo Destre-PD gli sta levando lo spazio vitale. Un’ “opportuna” legge eletttorale gli potrebbe levare ogni spazio politico. Un parlamento di zombie gli sta però levandol’unica arma di pressione che aveva: l’arma delle elezioni anticipate . Anche lui ha sbagliato i tempi. Doveva usarla (o minacciarla di usare) quando era decisivo per il Governo (ossia prima dell’arrivo delle truppe cammellate carfagnesche) La vittoria di Bonaccini (e di queste proporzioni) rischia di essere più nefasta a lui che all’altro Matteo.

A Destra abbiamo una FI che, essendo un one-man-party, sta invecchiando ed indebolendosi come il suo leader. Il suo futuro dipenderà molto dalla legge elettorale e dalla necessità della Destra di dotarsi anche di un “centro”. Alla Lega, una sana sconfitta, ha fatto solo bene. Vincere in Emilia (fortino della Sinistra) con un candidato imbarazzante per pochezza, avrebbe fatto peccare Salvini di ubris (tracotanza). La Lega non ha ancora una classe dirigente all’altezza. Salire dal 4% al 30-35% in pochissimi anni, estendere la zona d’influenza dalla Padania a tutta l’Italia, non sono cose banali. Deve ancora radicarsi in territori dove 5 anni fa aveva percentuali da prefissi telefonici. Deve inoltre ripensare alla politica in Europa. L’Europa così non funziona e penalizza troppo l’Italia, ma la Lega deve darsi una linea credibile sia in Italia che in Europa per fronteggiare questa situazione Anche qui deve scegliere sia persone giuste che una linea politica chiara. Stare all’opposizione per tre anni , rafforzandosi sia a livello locale che a livello Europeo e dotandosi di una classe dirigente all’altezza, può essere più salutare anche di una vittoria clamorosa. Inoltre la “destra” (non il centro-destra) ha preso più del 40% in Emilia. 5 anni fa sarebbe stata una vittoria clamorosa per la Destra e uan sconfitta per la sinistra. Non dimentichiamocelo. Per quanto riguarda la Meloni, direi che queste elezioni sono un segnale che l’obiettivo di raggiungere il consenso elettorale di AN (più o meno 12%) è raggiungibile. Per il momento, a causa del suo posizionamento all’estrema destra, non vedo come possa giocare un ruolo pivotale nell’ambito della politica italiana. La FdI persegue obiettivi di “piccolo cabotaggio” in attesa di tempi diversi, ma quando arriveranno questi tempi dipende più dai successi della Lega piuttosto che da FdI.

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