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L’Italia cala il tris di medaglie alle Olimpiadi: bronzo di Elisa Longo Borghini nel ciclismo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-25

Dopo 137 chilometri di pedalate dal Musashinonomori Park al Fuji International Speedway, Elisa Longo Borghini si aggiudica la medaglia di bronzo: è il terzo podio dell’Italia in questa edizione delle Olimpiadi

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Dopo l’argento di Luigi Samele nella sciabola e l’oro di Vito Dell’Aquila nel taekwondo, arriva la terza medaglia italiana alle Olimpiadi di Tokyo 2020, quella che manca, di bronzo. L’ha vinta Elisa Longo Borghini nel ciclismo femminile: un podio da incorniciare e inaspettato per la pedalatrice di Verbania classe 1991, atleta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, che nei pronostici partiva dietro la temutissima formazione dei Paesi Bassi capeggiata dalla campionessa olimpica uscente Anna van der Breggen, e la medaglia d’oro di Londra 2012, l’eterna Marianne Vos. Un percorso dal totale di 137 chilometri dal Musashinonomori Park al Fuji International Speedway, con 2692 i metri di dislivello.

Si tratta del secondo bronzo consecutivo per Longo Borghini, dopo quello a Rio 2016. La medaglia d’oro è andata all’austriaca Anna Kiesenhofer, austriaca classe 1991, che è andata in fuga fin dal primo chilometro con altre quattro atlete e poi è riuscita a resistere alla rimonta delle big. Secondo posto per l’olandese Annemiek van Vleuten. Le altre italiane in gara erano Soraya Paladin, Marta Cavalli, e l’ex campionessa del mondo, europea e italiana Marta Bastianelli.

Quella di Elisa Longo Borghini è una famiglia che ha lo sport nel sangue: lei è doppia campionessa italiana in carica, in linea e a crono (anche ai Giochi farà la crono, mercoledì), suo fratello, Paolo, è stato professionista di ciclismo per diversi anni. La mamma, Guidina Dal Sasso, ha partecipato a tre edizioni dei Giochi Olimpici invernali – 1984, 1988, 1994 – nello sci di fondo. E lo zio di Elisa, Giorgio Vanzetta, ha vinto l’oro olimpico con la 4×10 km di fondo composta anche da De Zolt, Albarello e Fauner proprio nel 1994 in Norvegia.

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