Ecopass a Roma: lo scontro nel M5S sul pedaggio che si pagherà per girare in città

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-09-05

Ieri in Aula Giulio Cesare si sarebbe dovuta votare la delibera di indirizzo presentata da Enrico Stefàno che impegnava la Giunta a realizzare (entro il 2020) il progetto per l’Ecopass. Ma a causa delle assenze nel M5S per otto volte è venuto a mancare il numero legale e il primo consiglio comunale dopo le ferie si è risolto in un nulla di fatto. C’è chi dice che tra i grillini sia in atto uno scontro ma…

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Due giorni fa il presidente della Commissione trasporti del Comune di Roma, Enrico Stefàno, annunciava di aver presentato il provvedimento che avrebbe portato (nel 2020) ad introdurre l’Ecopass nella Capitale. La delibera con le “Linee guida in materia di pedaggio veicolare” è arrivata ieri in Aula Giulio Cesare. Se approvata avrebbe impegnato la giunta Raggi, in particolare l’Assessora alla Mobilità Linda Meleo, a predisporre il piano per attuare il progetto che prevede (così come a Milano o a Londra) il pagamento di un pedaggio per coloro che vogliono entrare con la propria auto nelle zone anche non necessariamente centrali della città.

Enrico Stefàno si trova senza maggioranza per la sua delibera

In Aula però la maggioranza a 5 Stelle non è nemmeno stata in grado di far iniziare la seduta. È venuto infatti a mancare il numero legale di 24 consiglieri (ce n’erano solo 23) e così la discussione è stata rinviata ad oggi alle ore 16. Tra gli assenti anche alcuni consiglieri del M5S, ma il pentastellato Pietro Calabrese assicura che le assenze erano «dovute a motivi personali di cinque o sei membri del gruppo».

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L’ecopass a Roma (Il Messaggero)

Ad essere assenti o non presenti per l’intera seduta, che si è conclusa quando alle 20 anche all’ottava chiama è mancato il numero legale, l’ex capogruppo Paolo Ferrara, Gemma Guerrini, Fabio Tranchina, Andrea Coia, Cristiana Paciocco e Teresa Maria Zotta. In consiglio comunale però non si sono visti né la sindaca Raggi né l’assessora Meleo. Ed è Stefàno a spiegare che «l’assessore Meleo ha avuto un’emergenza e si è dovuta assentare, non credo quindi che oggi riusciremo a discutere la delibera sulla congestion charge. Non c’è assolutamente alcun caso politico interno alla maggioranza sul provvedimento, sapevamo già a prescindere che oggi avremmo avuto problemi con il numero legale».

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Insomma, il M5S sapeva che avrebbe avuto un problema con il numero legale, anche a causa delle numerose defezioni al suo interno, ma ha deciso lo stesso di tentare di far votare la delibera. In attesa di vedere se la seduta di oggi sarà più fortunata le opposizioni si scatenano. Secondo alcune indiscrezioni infatti l’intoppo di ieri sarebbe dovuto ad una lotta intestina al MoVimento, con la maggioranza dei consiglieri pentastellati che si oppongono alla delibera voluta da Stefàno il quale si sarebbe trovato così messo in minoranza dai suoi.

Come funzionerà l’Ecopass a Roma

Stando al retroscena raccontato oggi sul Messaggero tra i consiglieri pentastellati c’è chi teme che l’Ecopass finisca per penalizzare le periferie (e faccia così perdere voti al M5S). A quanto pare nemmeno alla Meleo piace molto la proposta. Stefàno si sarebbe giustificato dicendo che si trattava solo di una delibera di indirizzo, e che c’erano due anni di tempo per attuarla. Due anni durante i quali l’Amministrazione avrebbe potuto lavorare anche ad un miglioramento del sistema del trasporto pubblico.

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La consigliera PD  Ilaria Piccolo ritiene che l’intenzione sia quella di far finire il provvedimento nel dimenticatoio: «questa delibera ecopass pare che non arriverà in Assemblea capitolina come previsto dalla maggioranza. Una delibera che non dice nulla e che sottende una tassa occulta per noi romani e anche scritta male».  Per Andrea De Priamo di Fdi «È chiaro che c’è una spaccatura in maggioranza, probabilmente si sono resi conto di quanto sia impopolare imporre ai romani una tassa per entrare in centro». Secondo la proposta di Stefàno con l’Ecopass ogni veicolo avrà a disposizione un numero di accessi gratuiti annuali tra 50 e 150 ingressi, dopo di ché per entrare si dovrà pagare ogni ingresso. Ci saranno esenzioni per i mezzi meno inquinanti e per quelli che trasportano più di tre passeggeri. In ogni caso, precisava il Presidente della Commissione Trasporti «la misura entrerà in vigore quando diverse opere e progetti che stiamo portando avanti avranno visto la luce (ampliamento rete tranviaria, rinnovo flotta autobus, ciclabili solo per fare alcuni esempi) e saranno quindi maggiori le alternative al mezzo privato». Insomma per l’Ecopass a Roma c’è tempo (come per tutti gli annunci del M5S). Non si capisce quindi come mai la delibera non sia passata…

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