Fact checking
E alla fine Salvini va con NCD, Alfano e Berlusconi
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-04-02
In Umbria il Carroccio sostiene il candidato unitario, in Campania non presenterà candidati, la Lega ritira anche Rixi in Liguria. Ma Berlusconi non era politicamente morto, per Salvini & Co.?
Vi ricordate? Aveva detto mai con Alfano, lo ha chiamato spregiativamente “Il siciliano”, mentre alla manifestazione di Noi con Salvini di Roma uno striscione della Lega annunciava che Berlusconi era politicamente defunto. Ma alla fine, come Bossi che abbaiava ma poi non mordeva, anche Matteo Salvini ha trovato un accordo con Forza Italia: si allea in Umbria con NCD per sostenere una candidatura unitaria, non presenterà candidature di bandiera che potrebbero portare a pericolose dispersioni di voti in Campania, ritira il suo candidato in Liguria per sostenere quello di Forza Italia. Un po’ come le precedenti battaglie politiche del Carroccio, che si scioglievano come neve al sole quando Berlusconi decideva, anche l’invincibile armata dei Noi con Salvini che tremare il mondo faceva si è appassita e finisce in soffitta alla prima occasione di voto. In cambio ottiene l’appoggio di Forza Italia nel Veneto, dove però NCD sembra orientato a sostenere l’arcinemico Flavio Tosi.
E ALLA FINE SALVINI VA CON ALFANO E BERLUSCONI
La conferma arriva in serata, con una nota di Forza Italia: «Berlusconi e Salvini hanno chiuso l’accordo sulle Regionali. FI sosterrà il presidente uscente Zaia in Veneto e la Lega sosterrà l’europarlamentare Toti in Liguria». Denis Verdini lo aveva già annunciato: «Ormai l’accordo è questione di ore. Forse di giorni».
La persona a cui Berlusconi ha affidato la tempistica sulla fine della telenovela delle alleanze di maggio è stato l’uomo che, fino a pochi mesi fa, apriva e chiudeva ogni tipo di trattativa riguardasse FI. Lo stesso uomo che, oggi che sta un po’ più distante dalla stanza dei bottoni di Arcore, è sempre più critico rispetto alla possibilità di celebrare un nuovo matrimonio politico col Carroccio. Non è dato sapere se — come sostengono alcuni — durante il gelido pranzo di ieri a Palazzo Grazioli Verdini abbia ribadito la sua «netta contrarietà» alla «cessione di sovranità» nei confronti della Lega. Né se — come sostengono altri — si sia limitato a prendere atto che, quantomeno nella sua Toscana, l’alleanza non ci sarà. Resta il fatto che ormai il cerchio si è chiuso.
Con Zaia in Veneto e Toti in Liguria, insomma, Berlusconi e Salvini inizieranno la rincorsa «nazionale» alla corazzata pd di Renzi. Convinti si possa vincerenella regione del Nordest, ovviamente. E sicuri che ci si possa piazzare bene anche in Liguria,dove il frazionamento causato dalla fuoriuscita dei civatiani ha messo in difficoltà la democratica Raffaella Paita. Peraltro, nella più impervia delle sfide, quella Toscana, c’è chi ricorda che i due partiti andranno sì separati, ma con la speranza di arrivare al ballottaggio previsto dall’Italicum recentemente rinnovato.
Ricapitolando, quindi, la Lega va da sola soltanto in Toscana, dove Claudio Borghi se la vedrà (forse) con Debora Bergamini oltre che con Enrico Rossi. Ma in regione c’è il ballottaggio tra i primi due candidati, e quindi è perfettamente logico che il centrodestra corra separato al primo turno per poi unirsi nel secondo sostenendo il candidato arriverà alla fine della corsa. In Campania invece la giunta uscente di Stefano Caldoro, appoggiata da Forza Italia e NCD, non dovrà preoccuparsi della possibile concorrenza di Noi con Salvini che avrebbe potuto mettere a rischio la corsa contro Vincenzo De Luca. Lo sbarco al sud che aveva promesso Salvini un paio di mesi fa, per l’occasione è rimandato a data da destinarsi. In Veneto il candidato Luca Zaia dovrà invece vedersela con Alessandra Moretti e Flavio Tosi in una partita che fino a poco tempo fa sembrava chiusa e oggi potrebbe riaprirsi.
LA LIGURIA, L’UMBRIA E LA COERENZA
La situazione in Liguria invece rappresenta un vero e proprio dietrofront. Salvini aveva presentato la candidatura di Edoardo Rixi, vice del Capitano, giurando che si correva per vincere. Ora sarà l’europarlamentare Toti, ex giornalista di Studio Aperto che ieri ha detto che Novi Ligure è in Liguria, a correre contro la renziana Paita uscita a sua volta da primarie sanguinarie. Nelle Marche tutto il centrodestra dovrebbe sostenere Gian Mario Spacca, e quindi anche qui Salvini starà con Berlusconi e Alfano. In Puglia Forza Italia deve ancora sciogliere il nodo dei fittiani e ci vorrà ancora qualche giorno. In Umbria, infine, il capolavoro politico dell’incoerenza: Claudio Ricci, sindaco di Assisi, sarà candidato di liste civiche, Forza Italia, Lega e NCD: anche qui Salvini sta con “il siciliano”, come dice lui.
E insomma, alla fine Salvini ha abbaiato e Berlusconi e Alfano hanno morso. In attesa di altre prove sul campo, la Lega va con NCD e Forza Italia, quei partiti che diceva fossero il passato del centrodestra. Il passato ritorna. E Noi con Salvini paga pegno.