Il piano di Draghi in Europa per i vaccini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-22

Linea dura con le case farmaceutiche e asse con Germania e Francia. Ecco come Draghi vuole rilanciare la campagna vaccini in Europa

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Qual è il piano vaccini di Draghi in Europa? Giovedì prossimo si riunirà il Consiglio Europeo. E Draghi ha intenzione, dopo lo stop di Astrazeneca e il ritardo delle forniture di imprimere velocità alla campagna vaccinale europea. Facendo asse con Germania e Francia. Scrive Claudio Tito su Repubblica che la gestione Von Der Leyen non è considerata all’altezza della situazione. Ecco perché già da giovedì si cercherà una svolta:

Sostanzialmente che già in occasione del prossimo Consiglio europeo la “locomotiva” con tre motori dell’Unione formulerà le sue aspettative e illustrerà le sue indicazioni alla presidente della Commissione. L’idea è quella di affiancare e coadiuvare il “governo” dell’Ue nelle decisioni e nelle operazioni che concernono la battaglia contro il coronavirus. Naturalmente l’aspetto decisivo resta l’approvvigionamento delle fiale. È quello il ventre molle del’Europa

Tutto dipende però principalmente dalle consegne di vaccini. E la Stampa spiega che la linea di Draghi, come è già avvenuto al G7, è quella di tenere duro con le case farmaceutiche:

L’uscita dal tunnel del Covid ormai dipende da un solo fattore: la consegna regolare delle forniture da parte delle aziende farmaceutiche. Mario Draghi ha dato mandato di insistere su questo punto in ogni sede possibile. E accaduto anche durante le riunioni preparatorie di questa settimana del summit dei leader dei Ventisette, da cui l’Italia chiede esca un messaggio forte di unità e determinazione. Per questo il premier vuole se ne faccia chiara menzione nel comunicato finale. La riunione, inizialmente convocata giovedì e venerdì a Bruxelles per discutere della clamorosa débade europea, sarà solo a distanza per via dei contagi crescenti in molti Paesi. Che l’Unione non parli con una voce sola è ormai un fatto fin troppo evidente. Prima il pasticcio su AstraZeneca, e la decisione tedesca— alla quale si sono dovuti allineare gran parte dei partner — a sospendere in via cautelare il farmaco. Poi l’apertura di Angela Merkel e di Draghi al fai da te sul vaccino russo, laddove si rendesse necessario e la Commissione europea non lo ordinasse. Ieri sera il commissario europeo ai vaccini Thierry Breton ha detto che l’Unione «non avrà bisogno del siero russo», semmai «loro hanno difficoltà a produrlo eli aiuteremo a farlo»

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