Politica

Dov’era Salvini durante l’applauso a Mattarella dopo la proclamazione?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-30

Matteo Salvini è il grande assente nel momento della proclamazione di Sergio Mattarella, ri-eletto Presidente della Repubblica

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L’esultanza in aula durante l’applauso per la ri-elezione di Sergio Mattarella ha visto la soddisfazione dei diversi leader politici che hanno portato alla conferma del Capo dello Stato: Enrico Letta ha fatto il “pollice” ai suoi, in Forza Italia Brunetta si è fatto portatore della soddisfazione del partito, all’appello mancava soltanto quello che – insieme al segretario dem – può considerarsi il “kingmaker” di questa tornata: Matteo Salvini. Da senatore avrebbe potuto essere presente in aula, e visto che il suo passo verso il Mattarella Bis è stato decisivo per superare l’impasse – e distruggere definitivamente l’alleanza di centrodestra – c’era da aspettarsi che sarebbe venuto a metterci la faccia. Così non è stato, e in molti si sono chiesti dove fosse al momento del raggiungimento di quota 505 e anche durante la proclamazione.

Dov’era Salvini durante l’applauso a Mattarella dopo la proclamazione?

Non è dato saperlo, è probabile che fosse impegnato a contare quanti dei “suoi” abbiano votato per Carlo Nordio, il candidato di bandiera scelto da Fratelli d’Italia per contrapporlo a Sergio Mattarella nell’ultima chiama, l’ottava, dall’esito già scontato. L’ex magistrato scelto da Giorgia Meloni ha infatti avuto più voti di quanti c’era da aspettarsi, ed è facile immaginare che si sia trattato di leghisti dissidenti che hanno agito in disaccordo con le indicazioni del leader, insoddisfatti delle trattative di questi giorni e della scelta finale di virare sul bis di Mattarella dopo i primi vertici con FdI e Fi nei quali si era ribadito un “no” alla sua conferma. E questa mattina gli alleati gli presentano il conto: intervistata dal Corriere della Sera, Giorgia Meloni dichiara: “Difficile fare il maker se rimetti lo stesso King. Da lui non me l’aspettavo, Non l’ho capito, lo trovo incomprensibile. Ho scoperto dalle agenzie che avrebbe votato Mattarella. L’unica ipotesi alla quale tutti i leader del centrodestra avevano detto no con apparente convinzione. Ed è la seconda volta che apprendo dalle agenzie di scelte su cui sembravamo d’accordo poi totalmente disattese: prima l’ingresso di FI e Lega nel governo Draghi e ora questa”. I due non si sono chiariti, “tra l’altro non c’è niente da chiarire”, precisa Meloni, che anzi rilancia: “In questo momento non siamo alleati”. Prova a difenderlo questa mattina Roberto Castelli, ex Guardasigilli e tra i fondatori della Lega: “La partita che ha giocato Salvini era difficilissima, non ce lo possiamo nascondere. Dobbiamo ora guardare a questo anno che abbiamo davanti, fino al prossimo voto delle politiche del ’23. Non penso che per questo dobbiamo ora buttargli addosso la croce”.

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