FAQ
Il doping nelle palestre
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-02-25
In una struttura su sei circolano sostanze illegali. Il tour degli spacciatori con i muscoli gonfiati che si iscrivono fingendosi normali clienti
Il Corriere della Sera riepiloga oggi i numeri del doping nelle palestre mettendo insieme i dati del Report sul contrasto al doping in Italia di Donati e Paoli e il Rapporto Antidoping dell’Istituto Superiore di Sanità. Nel 16% delle palestre con strutture di body building attualmente circolano sostanze dopanti, utilizzate da un terzo dei body builder (68mila persone) mentre sono in totale 220mila gli utilizzatori. Il mercato dei prodotti dopanti in Italia oggi arriva a 537 milioni di euro, di cui 245 milioni riguardano gli steroidi, ovvero il 46%.
Fuori dai test asorpresa sui professionisti, e persino da quelli sugli amatori comunque tesserati al Coni, la vigilanza su chi ricorre a scorciatoie pericolose è affidata soprattutto alle indagini delle forze di polizia, in particolare dei Nas, il reparto dei carabinieri per la tutela della salute. «Va intanto sfatato il mito negativo che dopandosi non si rischia niente — avverte il colonnello Andrea Zapparoli, comandante del reparto operativo dei Nas—. A parte le conseguenze imprevedibili sul proprio corpo, chi acquista queste sostanze commette reati, come la ricettazione essendo quasi sempre prodotti di provenienza illecita».