FAQ
Tutti gli uomini cacciati dal presidente
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-20
In quasi sette mesi il presidente americano ha rivoluzionato più volte la sua amministrazione, ricorrendo alle parole che più apprezza: “You are fired!”, sei licenziato, lo slogan che ha reso popolare nello show televisivo ‘The Apprentice’
Donald Trump caccia anche il chief strategist Steve Bannon, allungando così la lista delle uscite eccellenti dalla Casa Bianca. In quasi sette mesi il presidente americano ha rivoluzionato più volte la sua amministrazione puntando a circondarsi di fedelissimi. E ricorrendo alle parole che più apprezza: “You are fired!”, sei licenziato, lo slogan che ha reso popolare nello show televisivo ‘The Apprentice’. Il Corriere riepiloga in questa infografica tutti i cacciati dal presidente:
La prima testa a cadere e’ stata quella di Sally Yates, il ministro della giustizia ad interim e una delle ultime eredita’ dell’era Obama. A poche ore dalla scadenza del suo mandato (sarebbe stata automaticamente sostituita da Jeff Sessions la cui conferma in Senato era attesa il giorno seguente) Yates è stata fatta fuori a sorpresa per essersi ”rifiutata di attuare” il bando degli arrivi da sette paesi a maggioranza musulmana. Yates è colei che ha messo in guardia la Casa Bianca su Michael Flynn, ritenuto ‘ricattabile’ dai russi. Proprio a Michael Flynn, travolto dal Russiagate, Trump è stato a malincuore costretto a rinunciare. Fra le vicissitudini di Flynn ha traballato anche il ministro della Giustizia James Session, che per mettersi al riparo dalla critiche ha scelto di astenersi dalle indagini sul Russiagate. Una decisione che continua a pagare duramente, essendo oggetto di critiche quasi quotidiane da parte del presidente. Sullo spettro delle interferenze elettorali russe e’ caduto anche il direttore dell’Fbi, James Comey, licenziato ufficialmente per la gestione dell’emailgate. La scure di Trump si è poi scagliata contro i procuratori generali dell’era Obama e in particolare sul potente procuratore di New York Preet Bahrara. A fine luglio altre due uscite eccellenti: il capo dello staff Reince Priebus e il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, caduti sotto la scure del nuovo fedelissimo di Trump, il direttore della comunicazione Anthony Scaramucci. Ma anche quest’ultimo è stato silurato in poco tempo, con l’arrivo del gen. John Kelly al posto di Priebus.