Domenico Arcuri: chi è il commissario delegato per l’emergenza Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-12

Calabrese di Melito Porto Salvo, è amministratore delegato di Invitalia da un lustro. Nel 2007 ha preso in mano un carrozzone clientelare per farne – per quanto gli è riuscito – un’Agenzia pubblica per lo sviluppo

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Domenico Arcuri è il commissario delegato per l’emergenza Coronavirus in Italia. Calabrese di Melito Porto Salvo, è amministratore delegato di Invitalia da un lustro. Nel 2007 ha preso in mano un carrozzone clientelare per farne – per quanto gli è riuscito – un’Agenzia pubblica per lo sviluppo. Alessandro Barbera lo descrive su La Stampa:

Laureato in Economia alla Luiss di Roma, nato professionalmente nella consulenza (nell’allora Arthur Andersen e poi in Deloitte) vanta una lunga esperienza nelle aziende pubbliche, un mondo le cui regole solo in parte sono le stesse delle private. Arcuri, 57 anni, è passato dall’Iri, e più precisamente dalla direzione pianificazione e controllo. Lì si occupò di telecomuncazioni e informatica. Arcuri è abilissimo anche nelle relazioni politiche: nei tredici anni a Invitalia è passato indenne da otto governi, di destra e sinistra.

Di recente aveva stretto buoni rapporti con il Movimento Cinque Stelle, cosa che gli aveva garantito la riconferma ad Invitalia. Ma Arcuri era e resta un amico del ministro del Tesoro e del suo mentore politico, Massimo D’Alema. Nelle ultime settimane, prima che l’emergenza costringesse il governo a rinviare i rinnovi nelle grandi aziende pubbliche partecipate dallo Stato, il nome di Arcuri era circolato per sostituire Alessandro Profumo alla guida di Leonardo.

domenico arcuri

Ad Arcuri ora va un compito da far tremare i polsi. Dovrà coordinarsi con la Protezione civile di Angelo Borrelli per gestire i fondi – moltissimi fondi – necessari ad affrontare l’epidemia del coronavirus. Arcuri ha la fama di essere un uomo di polso, e nella maggioranza c’era l’opinione diffusa che Borrelli non aveva l’esperienza necessaria. Domani il consiglio dei ministri stanzierà i primi dodici miliardi di euro, che serviranno anzitutto ad evitare il peggio alle famiglie. Ma di qui a pochi giorni c’è da prepararsi a molte altre spese, a partire da quelle necessarie a rafforzare i presidi ospedalieri. Spiega Conte annunciando la scelta: «Arcuri avrà ampi poteri di deroga, lavorerà per rafforzare la produzione e la distribuzione di attrezzature di terapia intensiva e sub intensiva, il potere di impiantare nuovi stabilimenti e sopperire alle carenze sin qui riscontrate».

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