Perché è consigliata una distanza di due metri quando si mangia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-17

Il documento di Inail, Aifa, ISS e Ministero della Salute

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Si tratta di un’indicazione che arriva direttamente dall’Inail: distanziamento 2 metri mentre si mangia al tavolo con altre persone. Il motivo? Le varianti che stanno circolando nel nostro Paese e che hanno – di fatto – sostituito il primo ceppo comparso in Italia lo scorso anno. Il riferimento, in particolare, è alla cosiddetta variante inglese che, come appare evidente dai recenti bollettini quotidiani e report settimanali, risulta essere più contagiosa. Per questo motivo, in situazioni in cui non si indossa (per ovvi motivi) la mascherina o altri dispositivi di protezione individuale, è preferibile mantenere una distanza superiore al metro previsto fino a oggi.

Distanziamento 2 metri quando si mangia: le nuove indicazioni dell’Inail

“Relativamente al distanziamento fisico, non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino la necessità di un incremento della distanza di sicurezza a seguito della comparsa delle nuove varianti virali – si legge nel documento pubblicato sul sito dell’Inail -; tuttavia, si ritiene che un metro rimanga la distanza minima da adottare e che sarebbe opportuno aumentare il distanziamento fisico fino a due metri, laddove possibile e specialmente in tutte le situazioni nelle quali venga rimossa la protezione respiratoria (come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo)”.

Il documento, siglato dall’Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco e Inail, sottolinea come la variante inglese, sudafricana e brasiliana sia un campanello d’allarme da non sottovalutare. L’unico modo per evitare la proliferazione dei contagi, dunque, è l’utilizzo dei dispositivi di protezione e la distanza interpersonale (al chiuso e all’aperto). Ma in luoghi in cui, per ovvi motivi, non si può indossare la mascherina, viene data l’indicazione di un distanziamento 2 metri, quindi superiore rispetto a quello in vigore. Ovviamente, visto che in gran parte del Paese le attività di ristorazione sono chiuse a causa della zona rossa, nelle prossime settimane questa nuova indicazione dovrebbe entrare a far parte delle novità.

(foto: IPP/Clemente Marmorino)

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