I dieci punti persi dalla Lega in un anno nel sondaggio di Euromedia Research

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-17

La fiducia in Matteo Salvini è scesa di 12,1 punti percentuali. Il premier Conte guadagna lo 0,5%. Il centrodestra nel complesso perde tre punti

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La Stampa oggi pubblica i risultati di un sondaggio di Euromedia Research presentati da Alessandra Ghisleri che mettono a confronto i risultati delle elezioni europee del 26 maggio 2019 con quelli rilevati il 5 giugno scorso: in base ai dati la maggioranza di governo si trova più o meno allo stesso punto mentre il centrodestra ha perso in totale 2,8 punti, e questo in virtù del combinato disposto che ha visto il calo di quasi dieci punti della Lega e la crescita di Fratelli d’Italia e Forza Italia, che però non è bastata a compensare il crollo del Carroccio.

C’è voluto un evento esterno, paralizzante e totalizzante come la pandemia, a creare un “terremoto” sull’andamento della politica dell’Italia e dei suoi leader. Oggi molto è cambiato e il processo è ancora in fase di definizione, proprio perché in un momento così delicato, spesso si sono confuse le idee con la realtà. Tante sono state le reazioni di una parte dei cittadini che si sono mossi adattandosi all’accaduto, cioè facendo le stesse cose dell’epoca pre-Covid con una nuova modalità, cercando di recuperare modi di agire nuovi per mantenersi attivi soprattutto sul piano economico. Altri invece sono stati più resilienti, cercando il loro conforto nelle parole e agganciandosi a quelle figure che, «nella stanza dei bottoni», hanno pieni poteri.

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Il sondaggio Euromedia Research (La Stampa, 17 giugno 2020)

Da tutto ciò è emerso un paese in una forma ibrida, dove il 39,1% si dichiara ancora indeciso sulla scelta del partito politico, ma che esibisce giudizi severi nelle indicazioni dei suoi leader. Nell’arco di un anno solo Giuseppe Conte e Giorgia Meloni sono stati in grado di mantenere e far crescere il loro indice di fiducia, che, attenzione, non si traduce direttamente in voti, ma si può leggere in forma sommaria come la volontà di trovare ognuno il proprio punto fermo in questo ginepraio di indicazioni.

In tutto ciò c’è un riflesso anche nella fiducia nei confronti dei leader. In un anno quella nei confronti di Giuseppe Conte è cresciuta del 5,5, quella di Giorgia Meloni è aumentata del 2,5 e quella in Matteo Salvini è crollata del 12,1% mentre quella nei confronti di Di Maio ha perso sei punti. Robusto anche il calo di Renzi e Berlusconi.

Non bisogna dimenticare che Matteo Salvini ci ha abituati, nel corso degli ultimi anni, a cambi di passo vertiginosi dimostrando il suo tratto istrionico in ogni occasione, unito alla sveltezza e alla capacità di riprendersi la scena e con essa anche il consenso. Ma, in questo insolito giugno, si trova a vivere una condizione più complicata, che rimette spesso in discussione mediatica la sua leadership nel partito e nella coalizione. Una cosa impensabile fino a un anno fa.

Il premier Conte invece in un anno guadagna il 5,5% nell’indice di fiducia. Se nel Conte-1 era oscurato in una posizione di arbitro tra i due vicepremier Salvini e Di Maio, con il nuovo esecutivo è riuscito non solo a prendersi il centro della scena, ma a dimostrare di non essere solo un arbitro della contesa politica. La quarantena ci ha restituito le immagini di un capo del governo emergente e solitario.

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