Opinioni
«Abolire il decreto sicurezza non si può perché dentro c’ha la sicurezza»
Mario Neri 20/02/2020
Grazie ad Adriana Spappa su Twitter possiamo ammirare – ci era sfuggito martedì sera – questo meraviglioso intervento di Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri del governo Conte One e del governo Conte Bis, che spiega perché non è possibile abolire il decreto sicurezza: “Abolire un decreto non è una proposta politica perché quel decreto […]
Grazie ad Adriana Spappa su Twitter possiamo ammirare – ci era sfuggito martedì sera – questo meraviglioso intervento di Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri del governo Conte One e del governo Conte Bis, che spiega perché non è possibile abolire il decreto sicurezza: “Abolire un decreto non è una proposta politica perché quel decreto dentro c’ha la sicurezza, non c’ha solo l’immigrazione, c’è una fetta enorme di altre cose… Altrimenti noi, incluso Conte più tutto il governo che ieri ha fatto quattro ore di riunione solo sul decreto sicurezza siamo tutti deficienti che non abbiamo trovato una soluzione così veloce per abolirlo…”.
#Sardine
Secondo #DiStefano (5S) abolire i #DecretiSicurezza non è una proposta politica valida perché “quel decreto c’ha dentro la sicurezza”
???????
??♀️ pic.twitter.com/FRcYYHd4hB— Adriana Spappa (@AdrianaSpappa) February 19, 2020
Giusto per la cronaca, il piano di Luciana Lamorgese per abolire i decreti Salvini presentato ieri durante la riunione di cui parla Di Stefano e che si è chiusa con l’ennesimo nulla di fatto (come tanti dossier di questo governo, inclusa la revoca per Autostrade) prevede esattamente quello che secondo Di Stefano manca: norme che sostituiscono le precedenti, non un’abolizione tout court. Ad esempio Salvini aveva raddoppiato da 24 a 48 mesi i termini per la conclusione dell’iter per la concessione della cittadinanza per residenza al compimento dei 18 anni dei figli di cittadini stranieri nati in Italia e di quella per matrimonio. Con la bozza di Lamorgese si ritorna ai 2 anni come tempo massimo per l’ultimazione delle pratiche e al silenzio-assenso tranne nei casi di gravi procedimenti penali in atto.
Leggi anche: La pagina Milf con Salvini è satirica ma i leghisti non se ne sono accorti