Politica
Secondo Di Maio sul MES si può trattare
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-25
«Sul Mes faccio una riflessione più ampia. Abbiamo da una parte chi tifa contro l’Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall’altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata».
In un’intervista rilasciata ad Andrea Malaguti per La Stampa Luigi Di Maio fa un sacco di giochi di parole interessanti (“A fondo perduto? Non significa soldi regalati”) e per la prima volta esprime un atteggiamento di cauta apertura nei confronti del ricorso al MES,
Perché l’Europa dovrebbe darci soldi a fondo perduto?
«Ma guardi che un finanziamento “a fondo perduto“ non significa soldi regalati. Significa entrare in un circuito in cui le risorse finanziarie della Commissione vanno comunque restituite. Francia, Spagna e Portogallo sono sulla stessa posizione. Stiamo solo chiedendo una forma concreta di solidarietà».Regalerebbe soldi a fondo perduto all’Austria o alla Spagna?
«Lei sta usando un verbo inappropriato, non è un regalo. Qui si tratta di individuare un piano finanziario che permetta di non aumentare i divari tra Paesi e di fare ripartire tutti insieme il più rapidamente possibile. Se proprio vuole, è un regalo che l’Europa fa a se stessa».
Improvvisamente non siete più contrari al Mes?
«Sul Mes faccio una riflessione più ampia. Abbiamo da una parte chi tifa contro l’Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall’altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata».L’ordine del giorno di Giorgia Meloni, che chiedeva di bocciare il salva Stati, ha messo il Movimento di fronte alle sue contraddizioni?
«Nessuna contraddizione, l’ho trovato una messinscena. Il Parlamento ha un valore assoluto, non può essere trattato come il palcoscenico mediatico di qualcuno».Grecia e Spagna al Mes dicono di sì.
«Dicono sì a uno strumento che, ancora sulla carta, sembrerebbe senza condizionalità. Per ora siamo nel campo delle intenzioni».
EDIT: Il portavoce di Di Maio smentisce il titolo della Stampa: “Non siamo davanti a un videogame, quello che abbiamo di fronte non è un gioco. Non c’è carta vince/carta perde, c’è il destino di un Paese impegnato a trattare uno degli accordi più importanti della sua storia, che avrà ripercussioni sul futuro di ognuno di noi”. In un lungo post su Facebook Augusto Rubei, portavoce del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, torna sul ‘caso’ nato sul titolo dell’intervista del titolare della Farnesina uscita questa mattina su “La Stampa”, spiegando di “trovarsi costretto, in prima persona, a fare luce su quanto accaduto”, perché dopo aver potuto ieri pomeriggio “verificare che quanto riportato corrispondesse fedelmente alle parole del ministro”, questa mattina “con grande stupore” si è trovato a constatare “che nel suo titolo La Stampa travisava totalmente le parole del ministro, strumentalizzandole”. “Come si può leggere dai virgolettati riportati in pagina, il ministro Di Maio non ha mai detto che sul Mes si può trattare, men che meno che bisogna essere pragmatici sul Mes, bensì che ‘bisogna essere pragmatici’ sul negoziato europeo e puntare ‘sui tempi del Recovery Fund’, lo strumento che il governo considera adeguato per affrontare la crisi economica legata all’impatto del Coronavirus – spiega Rubei – Argomento, questo, peraltro approfondito anche con La Stampa subito dopo aver rilasciato l’intervista, il che esclude ogni presunta incomprensione che possa essere sorta tra le parti”. Perciò, spiega, “dispiace e sorprende che in un momento così delicato per il Paese un quotidiano rispettabile come La Stampa prediliga il favore della spettacolarizzazione ai contenuti, distorcendo completamente le parole di un membro del governo quale è il titolare della Farnesina”. Ciononostante, aggiunge il portavoce di Di Maio, “ringrazio La Stampa per l’immediato chiarimento e faccio i migliori auguri di buon lavoro alla nuova direzione, con l’auspicio che in futuro sappia mostrarsi eticamente corretta e responsabile e conscio dell’indubbia competenza dei colleghi che la rappresentano”.