Come Di Maio si è dimenticato delle promesse sulle trivelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-05

Per avviare una procedura di dismissione non ci vogliono anni. Eppure al ministero non si sono ancora mossi. Come mai?

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Il ministero dello Sviluppo ha dimenticato le promesse sulle trivelle. Il Fatto Quotidiano racconta oggi che Legambiente, WWF e Greanpeace hanno pubblicato una serie di mail che si sono scambiate con il ministero guidato da Luigi Di Maio in cui si raccontava di 34 piattaforme petrolifere da avviare alle dismissione secondo un piano che non è stato mai avviato. Il ministero, con il sottosegretario Crippa, ha fatto sapere a Virginia Della Sala – autrice dell’articolo – che è in corso una ricognizione delle piattaforme dismesse, in attesa della pubblicazione dell’elenco completo che sarebbe dovuto essere sul sito del Mise entro il 30 giugno (ma ancora non c’è).

“Nella bozza di memorandum si fa riferimento – dice il Mise–a 34 piattaforme da avviare a dismissione nei prossimi 10 anni”e che al momento “si sta procedendo con una ricognizione dei dati”. Le associazioni hanno deciso di replicare rendendo pubbliche alcune mail scambiate con il Mise tra il 4 e il 12 dicembre 2018 che il Fatto ha potuto consultare. Sostengono che non è vero che il piano riguardava le dismissioni nei prossimi 10 anni e che è stato rimandato un procedimento che era pronto a partire.

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Trivelle, l’emendamento e l’Air Gun (Il Messaggero, 25 gennaio 2019)

“A seguito di tale incontro –si legge in una mail che fa riferimento a una riunione del 25 ottobre, dopo la quale le associazioni chiedono se siano state consultate le aziende –si è condiviso di mandare avanti gli adempimenti necessari per firmare in tempi rapidi lo schema di decreto ministeriale in parola senza apportare allo stesso alcuna modifica. Inoltre è stata accolta positivamente dai presenti la proposta di sottoscrivere una dichiarazione pubblica congiunta… finalizzata a far attivare sin da subito le procedure per la dismissione delle 10 strutture offshore individuate”. Il Mise sottopone la bozza alle associazioni. Viene chiesto anche un riscontro agli altri ministeri. Poi, del memorandum si perdono le tracce.

Ecco quindi perché le associazioni si lamentano: la moratoria che blocca le trivellazioni e i permessi è stata approvata, ma per avviare una procedura di dismissione non ci vogliono anni. Eppure al ministero non si sono ancora mossi. Come mai?

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