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Di Maio e i posti di lavoro percepiti

neXtQuotidiano 31/10/2018

C’è la temperatura percepita, perché non potrebbe esserci anche l’occupazione percepita? Il ministro del Lavoro spiega

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“I posti di lavoro presenti nel Mezzogiorno” sono “molti di più di quelli che si percepiscono”: parola di Luigi Di Maio, che in omaggio al Cambiamento di Governo ha affidato le sue riflessioni al nuovo libro di Bruno Vespa “Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica”. Parlando delle modalità di gestione della ricerca di lavoro per coloro che godranno del reddito di cittadinanza, Di Maio ha anche fatto sapere che “Il momento cruciale è la proposta di lavoro. Se sarà l’agenzia privata a trovare la proposta giusta, sarà compensata con il triplo di 780 euro. Se sarà il centro pubblico, sarà l’impresa che assume il lavoratore ad avere lo stesso bonus. 780 euro moltiplicati per tre”.

Di Maio e i posti di lavoro percepiti

“Finora – spiega Di Maio in un’anticipazione del libro che uscirà il prossimo 7 novembre – i centri per l’impiego non hanno funzionato anche perché gli sono stati progressivamente tagliati i fondi. Partiremo allora mettendo insieme i centri pubblici da riformare e job center privati. Tutti quelli che avranno il reddito dovranno essere formati sulla base delle tendenze di mercato che andranno verificate regione per regione”. Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro assicura che il governo riuscirà a mettere in rete le imprese con i centri per l’impiego “in tre mesi, grazie alla collaborazione del professor Mimmo Parisi dell’università del Mississippi. Parisi è un pugliese emigrato trent’anni fa e pronto a tornare. Ha realizzato negli Stati Uniti un software in grado di verificare le capacità di ciascuna persona che andremo formando. L’azienda che cerca personale potrà verificare in tempo reale il livello di formazione che sarà progressivamente raggiunto dai candidati. Il software già è disponibile e viene controllato dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro”.

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Il ministro è anche fiducioso sul numero di posti di lavoro presenti nel Mezzogiorno e sottolinea che sono “molti di più di quelli che si percepiscono. Tutti quelli che cercano lavoro, dagli inoccupati agli inattivi che non si sono mai iscritti alle liste del vecchio collocamento, dovranno iscriversi a Forza Lavoro Italiana. Su una platea di sei milioni di persone titolate ad avere diritto, prevediamo che arrivino il doppio di domande. Dovremo quindi scremare. Ai candidati forniremo il percorso, il software li aiuterà nella ricerca, un tutor li orienterà nella scelta”.

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