Opinioni

Così Dibba piccona Di Maio per tornare al voto (e in Parlamento)

dipocheparole 20/09/2019

Massimo Gramellini oggi sfotte un po’ Alessandro Di Battista per l’uscita di ieri che, dietro a un attacco al Partito Democratico, nasconde un attacco al MoVimento 5 Stelle che ci ha fatto il governo insieme, ovvero a Conte, Di Maio e Beppe Grillo che quell’accordo lo hanno voluto. Essere Di Battista è veramente una pacchia. […]

article-post

Massimo Gramellini oggi sfotte un po’ Alessandro Di Battista per l’uscita di ieri che, dietro a un attacco al Partito Democratico, nasconde un attacco al MoVimento 5 Stelle che ci ha fatto il governo insieme, ovvero a Conte, Di Maio e Beppe Grillo che quell’accordo lo hanno voluto.

Essere Di Battista è veramente una pacchia. Accendi il computer, scrivi che il Pd è «il partito più ipocrita d’Europa» e ti godi lo spettacolo dei tuoi alleati di governo che si arrabbiano e di Gigino che deve sopire, mediare, trangugiare. Tu intanto ti sei già spostato su un’altra panchina, pronto a puntare il dito su qualcos’altro. Non diventerai mai un leader, al massimo il capo della corrente di Peter Pan, ma riceverai un sacco di pacche sulle spalle. E poi vuoi mettere il divertimento di una vita così gelosamente ostile a qualsiasi irruzione del senso di responsabilità?

di battista scomparso sommergibile - 3

In realtà Dibba ha ben presente che se cade il governo Conte Bis non ci sono attualmente alternative rispetto al voto: il M5S il governo con la Lega lo ha già fatto ed è andata come è andata. E d’altro canto a Di Battista non piace nemmeno la Lega, perché Salvini è uno dei responsabili della distruzione dell’Italia: lo ha detto tante volte, così come ha detto che se il M5S avesse fatto il governo con uno di quei partiti lui lo avrebbe lasciato. Nel frattempo il M5S ha fatto un governo con la Lega, un governo con il PD e Dibba è ancora là:

E poi Alessandro Di Battista era talmente contrario (fino a ieri) al governo con il PD che il 31 agosto scorso mandava ultimatum come questo al partito che voleva (secondo lui) far saltare l’accordo con il M5S:

alessandro di battista

Questa non è una casualità: a Di Battista conviene tornare a candidarsi e ad essere eletto. Per farlo bisogna che si torni a elezioni. La storia è davvero tutta qua.

EDIT: Secondo voi con chi ce l’ha l’onorevole Gallo quando dice che il M5S non ha bisogno di parolai?

luigi gallo alessandro di battista parolai

Leggi anche: Così Maroni fugge da Piazzapulita mentre si parla di Russiagate

Potrebbe interessarti anche