C’è Di Battista dietro la sbroccata di Di Maio?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-31

Il Fatto e i virgolettati di Dibba: “Dobbiamo alzare la posta, tanto il Pd accoglierà le nostre richieste, perché soprattutto i renziani hanno troppa paura del voto”

article-post

Alessandro Di Battista, sottomarino gialloverde, dietro la sbroccata di Di Maio. Il Fatto Quotidiano spiega oggi in un articolo firmato da Luca De Carolis e Fabrizio D’Esposito che l’uscita del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle sui venti punti da chiedere a Conte fa parte di una linea dura grillina guidata dagli scettici riguardo l’accordo con il Partito Democratico. Tra questi anche l’ex parlamentare:

A guidarlo è sempre la paura del voto su Rousseau, l’ordalia a cui non può sottrarsi. Per questo bisogna mostrare agli iscritti che il M5S si unirà al Pd per portare avanti i propri punti di programma, le proprie battaglie. È quanto continua a chiedere soprattutto Alessandro Di Battista, il più scettico sull’accordo.

L’ex deputato romano lo ha detto dritto a chi lo ha sentito in queste ore: “Dobbiamo alzare la posta, tanto il Pd accoglierà le nostre richieste, perché soprattutto i renziani hanno troppa paura del voto”. Però si cammina su una lastra di ghiaccio. Anche perché Di Maio continua a litigare su quella poltrona di vicepremier che pretende per contare e marcare anche Conte, troppo autonomo.

di battista di maio

E non importa che il Pd faccia notare che il premier lo hanno indicato i 5Stelle, e che offra in cambio la casella del sottosegretario. “Il presidente è super partes” insiste Di Maio, cioè va considerato terzo. Ergo, lui deve essere vice e ministro (al Lavoro più che alla Difesa, stando all’ul timo bollettino). Però il messaggio di giornata sono i temi, per carità. “Al presidente Conte abbiamo espresso sconcerto per questo surreale dibattito sugli incarichi” giura il capo.

Così elenca i punti “imprescindibili”per il Movimento: dal blocco a inceneritori e trivelle, per andare alla revoca delle concessioni autostradali ai Benetton e alla legge sul conflitto di interesse, per arrivare al taglio dei parlamentari, “da calendarizzare subito a settembre alla riapertura dei lavori”precisa Di Maio. Il vicepremier giura di “non rinnegare nulla”dei 14 mesi con la Lega, anzi rivendica “con orgoglio”il lavoro del governo gialloverde.

Leggi anche: Dibba il sommergibile è sparito di nuovo

Potrebbe interessarti anche