La maggioranza rischia davvero di saltare sul decreto Aiuti?

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-07-06

Il Movimento 5 Stelle potrebbe non votare la fiducia al governo nel caso in cui Palazzo Chigi non accogliesse le richieste sul Superbonus

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Appare sempre più probabile la possibilità che sul decreto Aiuti il governo ponga la questione di fiducia, per superare l’impasse dei 400 emendamenti che lo appesantiscono ed arrivare alla conversione in Senato necessaria entro il 16 luglio: il provvedimento, che contiene 23 miliardi a sostegno di imprese e famiglie, è oggetto di scontro all’interno della maggioranza. Particolari preoccupazioni sono state sollevate dal Movimento 5 Stelle, che chiede la modifica di una norma sul Superbonus: per i grillini l’ultimo titolare del credito dovrebbe essere sollevato dalla responsabilità in solido, così che le banche cessionarie siano messe al sicuro per eventuali irregolarità correlate ai crediti ceduti. Uno stallo che non dipende da problemi politici, specificano dal governo, ma dalla difficoltà a reperire le coperture, stimate in 3 miliardi.

La maggioranza rischia davvero di saltare sul decreto Aiuti?

Dalla Lega intanto arriva l’affondo: “Il campo largo è in difficoltà, si sta restringendo”, ironizza il presidente dei deputati del Carroccio Riccardo Molinari. Una lettura che viene nettamente smentita e respinta dal Pd, che in questa partita gioca il ruolo di mediatore e spinge affinché vengano accolte le istanze M5S: “Non c’è assolutamente nessun attrito”, sostiene la capogruppo Debora Serracchiani. Ma i parlamentari pentastellati storcono il naso di fronte all’eventualità di votare la fiducia su un provvedimento che contiene, tra le altre, misure contestate come quella sul termovalorizzatore e la stretta sul reddito di cittadinanza. Si fa cruciale, in questa ottica, l’incontro previsto alle 16.30 a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e Mario Draghi. Fonti interne a M5S citate dal Corriere della Sera non escludono la possibilità di uno strappo, con il partito che potrebbe non votare in blocco la fiducia facendo saltare la maggioranza.

D’Incà: “Valuteremo nelle prossime ore come procedere”

In prima linea per cercare una mediazione c’è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che ha descritto così la difficile giornata di ieri: “In stretto collegamento con la Presidenza del Consiglio, ho sondato tutte le forze della maggioranza per capire se fosse possibile trovare un accordo per evitare di porre la questione di fiducia sul decreto Aiuti. Questo si è reso necessario per venire incontro a richieste parlamentari di miglioramento del testo, in particolare nella parte relativa al superbonus. La complessità politica della vicenda ha imposto il massimo approfondimento e il coinvolgimento dei gruppi parlamentari, determinando un ritardo nell’andamento dei lavori. Con la Presidenza del Consiglio valuteremo nelle prossime ore come procedere”.

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