De Luca annuncia test sierologici per chi arriva dalle altre regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-30

Il governatore della Campania è critico con il governo che ha deciso di riaprire tutto e parla di pressioni subite prima della scelta

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“Davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio”: il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca va all’attacco della riapertura dal 3 giugno in tutta Italia degli spostamenti tra regioni annunciata ieri dal ministro della Sanità Roberto Speranza con l’avallo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

De Luca annuncia test sierologici per chi arriva dalle altre regioni

De Luca poi annuncia test rapidi (cioè quelli sierologici) per chi arriva dalle altre regioni: “Adotteremo, senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti – annuncia – controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici”.​ “Apprendiamo – sottolinea De Luca – che ci si avvia dalla prossima settimana a una ripresa della mobilità generalizzata tra le regioni. La Campania è da sempre impegnata a tutela dell’unità nazionale. Abbiamo riconfermato la nostra solidarietà incondizionata ai nostri concittadini della Lombardia, e al Presidente Fontana rispetto ad aggressioni che nulla hanno a che vedere con un dibattito politico e di merito civile. Noi non abbiamo dimenticato neanche per un attimo, la tragedia immane che ha colpito tanti territori lombardi e tante famiglie”.

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Coronavirus: l’indice RT in Italia (Corriere della Sera, 30 maggio 2020)

Poi parla di pressioni subito dal governo prima della decisione di riaprire: “Si ha la sensazione che per l’ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente, togliendo i nomi delle regioni, che i territori nei quali nell’ultimo mese c’era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 – 250 – 300…) fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo”. “Se la mia regione avesse ancora oggi un livello di contagio elevato, non esiterei a chiedere io, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini. Ciò detto, valuteremo le decisioni del governo, se e quando saranno formalizzate”.

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