Opinioni
Dario De Lucia: il consigliere PD sfiduciato dal partito per il gender
di Luca Conforti
Pubblicato il 2015-10-29
Dario De Lucia è un consigliere comunale di Reggio Emilia iscritto al Partito Democratico che qualche settimana fa aveva dichiarato di volersi travestire da gender ad Halloween per spaventare i cattolici, guadagnandosi così un cazziatone da Forza Italia. Qualche giorno dopo aveva rincarato la dose chiamando in causa anche il vescovo: “La religione non deve entrare nella […]
Dario De Lucia è un consigliere comunale di Reggio Emilia iscritto al Partito Democratico che qualche settimana fa aveva dichiarato di volersi travestire da gender ad Halloween per spaventare i cattolici, guadagnandosi così un cazziatone da Forza Italia.
Qualche giorno dopo aveva rincarato la dose chiamando in causa anche il vescovo: “La religione non deve entrare nella sfera pubblica. Il gender è una teoria farlocca inventata da frange conservatrici e estremiste che non sanno più come spaventare e tenere uniti i propri fedeli per contrastare la conquista dei diritti lgbt. Le Sentinelle in piedi, Forum della famiglia e vescovo Camisasca sono un bel moloch di conservazione e propagatori di odio. Io amo i cattolici quando sono laici e progressisti, sono quelli conservatori e fanatici che mi piacciono meno”. A questo punto è scattata la reazione del PD: “E’ inaccettabile che il confronto e la polemica scadano in argomentazioni offensive verso sua eccellenza il vescovo di Reggio e Guastalla – recitava una nota del segretario cittadino Mauro Vicini – Il Partito democratico della città di Reggio Emilia stigmatizza le dichiarazioni che il consigliere Dario De Lucia ha rivolto al vescovo e comunica che le stesse non sono rappresentative del gruppo Pd in consiglio comunale”.
La questione interna al Pd si è poi trasformata in un affare pubblico con una mozione d’urgenza presentata in sala Tricolore dal gruppo di Forza Italia, che puntava il dito contro il comportamento del consigliere esprimendo solidarietà al vescovo: il documento è passato e a votarlo, oltre a Forza Italia, Lega e liste civiche, sono stati anche tre consiglieri del Pd, mentre il resto del gruppo si è astenuto insieme al M5S, e solo Sel ha espresso contrarietà.