Il CTS vuole la mascherina a scuola (ma…)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-19

Dobbiamo riaprire le scuole, se ci saranno casi di Coronavirus si deciderà volta per volta, ma il Comitato Tecnico Scientifico è per le mascherine a scuola. Agostino Miozzo, coordinatore del CTS, lo dice in un’intervista a Sky Tg 24 e scatena un putiferio politico

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Dobbiamo riaprire le scuole, se ci saranno casi di Coronavirus si deciderà volta per volta, ma il Comitato Tecnico Scientifico è per le mascherine a scuola. Agostino Miozzo, coordinatore del CTS, lo dice in un’intervista a Sky Tg 24 e scatena un putiferio politico.

Il CTS vuole la mascherina a scuola (ma…)

“Questa malattia ha imposto tre pilastri: il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene. Sono indiscutibili e saranno validi per il mondo scolastico”, ha detto Miozzo. “Sopra i sei anni – ha aggiunto – sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari, come l’uso se c’è un ragazzo non udente in classe, l’interrogazione, momenti del contesto locale che saranno valutati. L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus”. E sui protocolli da seguire in caso di positività “bisognerà valutare caso per caso, il che non significa chiudere le scuole di un paese, di una provincia o di una regione: di volta in volta saranno esaminati il contesto e la specifica situazione e, se necessario mettere in quarantena una classe o l’intera scuola, sara’ discusso con le strutture sanitarie locali, con il dirigente didattico, individuando la più opportuna soluzione”.

davide faraone agostino miozzo

A far partire il coro è il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, il quale dice che Miozzo ha messo in dubbio la ripartenza. Ovvero l’esatto contrario di quello che ha detto il coordinatore del CTS: “Dal nostro punto di vista dobbiamo aprire le scuole, è un dovere del nostro Paese, è in imperativo che dobbiamo avere nei confronti di insegnanti e studenti”. “E’ evidente – ha proseguito – che questo dovere si deve confrontare con una situazione che conosciamo, ma che ha anche elementi positivi. Abbiamo raggiunto un buon livello di controllo della malattia nel nostro Paese e una capacità di intervento rapido in situazioni di emergenza”.

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