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Così i migranti salvano l’Europa

Il Vecchio Continente avrebbe bisogno di quarantadue milioni di nuovi europei entro il 2020, e di 250 milioni in più di cittadini entro il 2060. Per tenere in equilibrio il sistema pensionistico. Chi arriva e paga le tasse dà un contributo decisivo all'economia del paese, che sarà ancora più decisivo negli anni a venire

Alessandro D'Amato
martedì 08 settembre 2015 07:26
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Maurizio Ricci su Repubblica illustra oggi le previsioni per l’Europa dell’agenzia Bloomberg, secondo cui il Vecchio Continente avrebbe bisogno di quarantadue milioni di nuovi europei entro il 2020, e di 250 milioni in più di cittadini entro il 2060. I 42 milioni di persone servono per tenere in equilibrio il sistema pensionistico del continente: oggi in Europa in media ci sono quattro persone in età di lavoro per ogni pensionato, nel 2050 ce ne saranno due. In Germania ci sono 24 milioni di pensionati contro 41 milioni di adulti, in Spagna 15 milioni di over 65 sono a carico di 24,4 milioni di lavoratori mentre in Italia 38 milioni sono in età da lavoro e 20 milioni aspettano l’assegno dell’INPS. Al netto del complottismo su fantomatici rapporti ONU.

migranti salvano europa

Il rapporto tra over 65 e under 65 in Europa nel 2013 e quello previsto per il 2060 (La Repubblica, 8 settembre 2015)

COSÌ I MIGRANTI SALVANO L’EUROPA

Oggi la percentuale di italiani al lavoro è pari al 67% della popolazione, gli stranieri al lavoro sono il 72%. Ecco perché, spiega Ricci, a dispetto di quello che dicono alcuni politici l’immigrazione conviene. Chi arriva e paga le tasse dà un contributo decisivo all’economia del paese, che sarà ancora più decisivo negli anni a venire. In Italia, senza il contributo degli stranieri, nel 2015 il governo sarebbe a caccia di 7 miliardi per le coperture della legge di stabilità: mezzo punto di PIL da cacciare con nuove tasse o tagli di spesa equivalenti. E la storia dei posti di lavoro rubati agli italiani? Anche qui la polemica è campata in aria:

Secondo l’Ocse – l’organizzazione che raccoglie i paesi ricchi del mondo- circa il 15 per cento dei posti di lavoro nei settori ad alto sviluppo è stato occupato da un immigrato. In altre parole, dove la concorrenza per il posto è forte, c’è un immigrato ogni 6-7 lavoratori. Nei settori in declino, invece, incontrare un immigrato è quasi due volte più facile: oltre un addetto su quattro non è nato in Italia. Detto più semplicemente, gli immigrati tendono ad occupare i posti di lavoro che chi è nato in Occidente preferisce abbandonare. Su quei lavori,pagano le tasse. Senza gli immigrati, il governo Renzi sarebbe, in questo momento, disperatamente alla caccia di quasi 7 miliardi di euro per tappare i buchi della legge di Stabilità.

Gli stranieri hanno pagato, infatti, circa 6,8 miliardi di euro di Irpef nel 2014, su redditi dichiarati per oltre 45 miliardi di euro l’anno. La Fondazione Leone Moressa ha calcolato che il rapporto costi-benefici dell’immigrazione è, per l’Italia, largamente positivo: le tasse pagate dagli stranieri( fra fisco e contributi previdenziali) superano i benefici che ricevono dal welfare nazionale per quasi 4 miliardi di euro. Più o meno, è quanto dicono i dati degli altri paesi europei. L’immigrazione deve essere inserita nella colonna dei più: in media, l’apporto netto all’economia, da parte di chi è giunto in Europa in questi anni, vale, secondo i calcoli dell’Ocse, lo 0,3 per cento del Pil, il prodotto interno lordo, ovvero la ricchezza creata in un anno nel paese. Se si tolgono le pensioni pagate agli stranieri residenti, l’apporto positivo supera lo 0,5 per cento del Pil.

Anche la presunta invasione, cavallo di battaglia di destre e bestie, è soltanto un’invenzione o il frutto di un’allucinazione collettiva innescata dalla propaganda politica:

In tutto,gli immigrati oggi presenti in Europa sono pari al 7 per cento della popolazione. Gli arrivi incidono positivamente sull’economia, ma per non più di qualche decimale. Il fisco ci guadagna: uno straniero in Lombardia dichiara più di un italiano in Calabria. Ma l’Irpef complessiva degli immigrati non arriva al 5 per cento del totale delle relative entrate. Anche le spese, nonostante le polemiche, sono ridotte. In media, nei paesi ricchi dell’Ocse, gli immigrati assorbono il 2 per cento dei fondi per l’assistenza sociale, l’1,3 per cento dei sussidi di disoccupazione, lo 0,8 per cento delle pensioni.

L’Italia è in linea. Anzi sulle pensioni (pochi gli immigrati che, nel nostro paese, ci sono arrivati) la spesa per gli stranieri è dello 0,2 percento. Piano a dire, dunque, che la Merkel è stata accecata dalla generosità. Gli 800 mila rifugiati che è pronta ad accogliere sono meno del milione di polacchi che ha assorbito l’Inghilterra di Blair e non creeranno, probabilmente,più sconquassi.

La proposta di ripartizione dei migranti in UE (Corriere della Sera, 8 settembre 2015)

La proposta di ripartizione dei migranti in UE (Corriere della Sera, 8 settembre 2015)

LE QUOTE EUROPEE DI PROFUGHI

Nel frattempo la Commissione europea ha reso noto che chiederà a Germania, Francia e Spagna di accogliere più di 70mila rifugiati (oltre il 60%) nei prossimi due anni e cosi’ alleviare la pressione dei Paesi in prima linea come Italia, Grecia e Ungheria. Francia e Germania si prenderanno insieme quasi la metà dei 120mila rifugiati che saranno ricollocati in base al piano: la Germania ne accogliera’ 31.443, 24.031 la Francia, la Spagna si fara’ carico di 14.931 persone, davanti alla Polonia, dove andranno -se il piano sarà accettato dagli Stati- 9.287 persone. La Gran Bretagna finora respinge le quote obbligatorie, ma si appresta ad approvare l’accoglienza per altri 15.000 profughi provenienti dai campi Onu. Nel piano c’e’ anche un passaggio per velocizzare le procedure di rimpatrio: secondo una fonte Ue, la Commissione prevede di inserire la Turchia e tutti i Paesi balcanici non europei nella lista delle nazioni “sicure”. Intanto non si ferma il flusso. A Vienna nella notte sono stati accolti da eroi i volontari partiti domenica con le loro auto per aiutare i profughi in marcia dall’Ungheria verso un “territorio sicuro”. Un nuovo gruppo di 400 siriani si e’ di nuovo messo in marcia, dall’Ungheria verso l’Austria. A Monaco, in Baviera, oggi ne sono attesi altri 10mila. Il cancelliere, Angela Merkel (la cui coalizione ha deciso di mobilitare 6 miliardi aggiuntivi nel bilancio 2016) si e’ detta “orgogliosa” di come i cittadini tedeschi e il Paese hanno reagito al massiccio afflusso di rifugiati, ma ha chiesto una “solidarieta’” europea. Anche la responsabile della diplomazia Ue, Federica Mogherini, ricordando “l’urgenza ad agire”, si è augurata che “i governi europei si mostrino all’altezza dell’essere europei”. E mentre, il presidente francese, Francois Hollande, ha proposto una conferenza sui profughi, da tenersi a Parigi prima della fine di settembre, si profila un rinnovato impegno in Siria. Lo stesso Hollande ha annunciato da domani voli di ricognizione sul Paese e potrebbe presto ci potrebbe essere una partecipazione francese ai bombardamenti della coalizione anti-Isis. Stesso annuncio dovrebbe arrivare nel pomeriggio dal premier britannico, David Cameron.

Set 8, 2015Alessandro D’Amato

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Comments: 12
  1. alessio
    8 settembre 2015 at 19:55

    Volevo sapere se avete i dati sui costi degli extracomunitari che delinquono.
    Danni collaterali, spese processuali, costi dei penitenziari ecc.
    Grazie.

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    • Giovanni Drogo
      9 settembre 2015 at 13:04

      Alessio, il problema relativo all’incidenza della delinquenza tra la popolazione immigrata regolare (diverso è il caso per i clandestini, anche lì con i dovuti distinguo) non è di facile analisi anche perché i dati a disposizione sono spesso vecchi e soprattutto è difficile comparare (ad esempio gli immigrati hanno meno possibilità di ottenere gli arresti domiciliari rispetto agli italiani quindi la popolazione carceraria risulta non rispecchiare la realtà della devianza). Riguardo ai dati ci sono questi due interessanti articoli:

      http://www.cestim.it/argomenti/11devianza/immigraz%20e%20criminalita_irene%20greco.pdf

      http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista1.nsf/ServNavig/9

      mi riprometto di cercare qualcosa di più approfondito

      ReplyCancel
  2. Giuseppe
    9 settembre 2015 at 7:45

    Buongiorno a tutti!
    Mi unisco anche io all’appello di Alessio, sarebbe interessante comparare i dati che avete fornito con quelli dei costi relativi a mantenimento di profughi , prospettive di rimpatrio o permesso di soggiorno, percentuale di occupati dopo tot anni tra la popolazione recentemente immigrata. Personalmente sarei contento di essere reindirizzato anche a qualche altra fonte di dati “sicuri”. Le questioni “penitenziarie” sicuramente costituiscono un altra voce di spesa, ma è più interessante dal punto di vista politico che economico per quanto mi riguarda. Poi un profugo che arriva qui per delinquere… è la solita tiritera leghista.

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    • Alessandro D'Amato
      9 settembre 2015 at 9:03

      Ciao Giuseppe,
      non so se hai capito il senso del testo: qui si parla di immigrati che pagano i contributi, quindi sono regolari, quindi nulla c’entra il mantenimento dei profughi. Alessio non lo ha capito. Tu?
      E hai capito che ad esempio le fonti dei dati di questo articoli sono l’ONU? Vuoi dati più sicuri? Chi sarebbe abbastanza sicuro per te? Dio, la Madonna, chi?

      ReplyCancel
      • alessio
        9 settembre 2015 at 10:54

        Io ho capito perfettamente e non si permetta di insinuare alcunchè.
        Quello che chiedevo, era di sapere i dati su tutti quegli extracomunitari, che gravano sullo stato per motivi giudiziari.
        Cosi da fare i confronti.
        Bastava dire non ne siamo in possesso, oppure non si effettuano articoli su richiesta e non rilanciare con un insulto.
        Visto che la storia del, pagano le tasse sono una risorsa, la conosciamo bene, ma dei costi giudiziari non si parla mai, sarei curioso di sapere se la bilancia rimane in attivo.

        ReplyCancel
        • Alessandro D'Amato
          9 settembre 2015 at 11:52

          Io non insinuo e affermo quello che mi pare. Abbiamo pubblicato altri articoli che parlavano anche di quello che dici tu. Non hai capito il senso dell’articolo, oppure vuoi fare una polemica inutile e off topic. Come tutti quelli che non sanno cosa ribattere nel merito della questione.

          ReplyCancel
        • Giovanni Drogo
          9 settembre 2015 at 13:44

          In ogni caso nel pezzo è scritto che la bilancia rimane in attivo (nel senso che i costi sono inferiori ai benefici)

          ReplyCancel
          • Giovanni
            9 settembre 2015 at 15:18

            Ma se avete appena detto che sui costi (certamente immensi) non ne avete la più pallida idea, come fai a dire che sono certamente inferiori ai benefici? Anzi, è sicuramente vero il contrario. I costi sono incalcolabilmente enormi e i benefici sono irrisori, perchè gli immigrati regolari che lavorano sono una piccolissima minoranza rispetto a tutti quelli che arrivano e che sono mantenuti a spese dello Stato e che sono solo un costo.
            Come si può sostenere una teoria che sono una risorsa conveniente non lo capisco, senza avere dati sui costi. Alessio ha tutte le ragioni ed è proprio la domanda che si pone chiunque ragioni in modo razionale.

            ReplyCancel
          • Giovanni Drogo
            9 settembre 2015 at 16:49

            Ho detto che non ci sono dati specifici riguardo a quelli del sistema carcerario E BASTA. Riguardo al peso sul Welfare ci sono eccome e se leggi il link della fondazione Moressa (ma è eviente che non l’hai fatto) scoprirai che gli immigrati regolari che lavorano non sono una piccola minoranza. E ci sono anche le cifre di quanto “guadagna” lo stato dai soldi che gli immigrati lasciano nelle casse del paese.

            Ma prima di fare domande, il pezzo l’hai letto? No vero?

            ReplyCancel
    • Giovanni Drogo
      9 settembre 2015 at 13:08

      Riguardo l’occupazione e il rappporto tra contributo degli immigrati e prelievo sul welfare ti posso indicare il rapporto della fondazione Leone Moressa che è citato nell’articolo, questo il link diretto in caso

      http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/wp-content/uploads/2015/01/sintesi-libro-12-02-15.pdf

      come scriveva Ricci su Repubblica ieri:

      Oggi, la percentuale degli italiani che lavora e porta a casa soldi è pari al 67 per cento della popolazione. Fra chi è venuto qui dall’Asia o dall’Africa, la percentuale è del 72 per cento. Perché ha tolto il posto di lavoro a un italiano? Non parrebbe. Secondo l’Ocse – l’organizzazione che raccoglie i paesi ricchi del mondo – circa il 15 per cento dei posti di lavoro nei settori ad alto sviluppo è stato occupato da un immigrato. In altre parole, dove la concorrenza per il posto è forte, c’è un immigrato ogni 6-7 lavoratori. Nei settori in declino, invece, incontrare un immigrato è quasi due volte più facile: oltre un addetto su quattro non è nato in Italia. Detto più semplicemente, gli immigrati tendono ad occupare i posti di lavoro che chi è nato in Occidente preferisce abbandonare.

      ReplyCancel
  3. Giovanni
    9 settembre 2015 at 15:12

    Ricollocare 120mila migranti in due anni? Nel frattempo, in due anni, ne arriveranno altri 200mila in Italia. Metterli a lavoro? In Germania forse ci riusciranno, ma in Italia sono tutti a spasso o a commettere reati! E i costi di accoglienza? 120mila a 35 euro al giorno fa 4 milioni di euro AL GIORNO! In due anni fa 3 miliardi di euro solo per mantenerli. Più tutte le spese per trasferirli, le spese processuali, mediche, i danni, le spese per identificarli, le carceri, le spese per la Sicurezza, le spese per andarli a prendere fino in Libia. Ce ne andiamo a 5-6 miliardi di euro! Ancora volete convincere qualcuno che conviene farci invadere da milioni di finti profughi, di cui il 90% scappa da paesi non in guerra??? Sì forse qualche credulone ci crederà, ma chi è sveglio di certo no!

    ReplyCancel
    • Giovanni Drogo
      9 settembre 2015 at 16:55

      Complimenti, qui parliamo di profughi veri, ovvero persone che hanno diritto all’asilo politico. Dal momento che non hai prove che tutti commettano reati (che c’entrano le spese processuali, i rimpatri, le carceri e la sicurezza se i rifugiati non delinquono lo sai solo tu) la pagina di Salvini è in alto a destra. A noi!

      ReplyCancel

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