Economia
Cosa si fa con il deficit al 2,4%
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-09-28
I dettagli delle spese previste dalla legge di bilancio 2019: reddito e pensione di cittadinanza, flat tax per le Partite IVA, pace fiscale, soldi per gli obbligazionisti delle banche
Deficit al 2,4% vuol dire una manovra da 33 miliardi di euro per la Legge di Stabilità 2019. Ma come verranno spesi questi soldi? In primo luogo, otto miliardi verranno spesi per mandare in pensione anticipata 400 mila italiani: si tratta di quota 100 con 38 anni di contributi e 62 di anzianità, secondo lo schema previsto dalla Lega. Nello stesso ambito arriva la pensione di cittadinanza, che prevede di portare tutti i trattamenti al di sotto della soglia sui 780 euro. E infine il taglio delle “pensioni d’oro”, gli assegni superiori a 4.500 euro netti, 90 mila euro all’anno.
C’è poi la flat tax per le Partite IVA. Si partirà con un prelievo fisso al 15% per le piccole imprese, ma nella nota di aggiornamento al Def si annuncia che anche per le persone fisiche si passerà per gradi dalle attuali cinque aliquote a tre, e quindi a due in un secondo momento, a partire dal 2021. Il livello delle aliquote verrà gradualmente ridotto, fino ad arrivare ad un’unica aliquota del 23% per i redditi fino a 75 mila euro e del 33% sopra tale livello, entro la fine della legislatura.
Si attende poi la partenza del reddito di cittadinanza, forse nella seconda metà del 2019. Ne beneficeranno 6 milioni e mezzo di cittadini residenti da almeno 10 anni. Dei 10 miliardi stanziati, 2 saranno da destinare alla riforma dei centri per l’impiego. Una cifra inferiore ai 17 miliardi totali, da sempre ipotizzati dal M5S. E questo fa supporre che l’assegno da 780 euro, a cui ha diritto chi vive sotto la soglia della povertà assoluta pari a 780 euro, avrà una platea limitata – sotto i 6,5 milioni ipotizzati da Di Maio – da alcuni paletti, come il reddito Isee.
Poi c’è la pace fiscale, ovvero il condono. Nella bozza del Piano nazionale di riforme allegato al Def si precisa che «allo stato il valore contabile residuo dei crediti che diversi enti hanno affidato è molto alto e complessivamente pari a quasi 800 miliardi di euro, di cui, tuttavia, solo 50 miliardi sono effettivamente recuperabili». Arrivano poi 1,5 miliardi per i truffati delle banche.