Cosa ci sarà nel Decreto Rilancio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-13

Le ultime bozze del Decreto Rilancio in attesa del varo da parte del consiglio dei ministri: stop saldo e acconti Irap per tutte le imprese, abolizione del versamento dell’IMU, contributi a fondo perduto per le imprese e soldi anche per le librerie

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Stop saldo e acconti Irap per tutte le imprese con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. È una delle misure previste nell’ultima bozza del decreto legge Rilancio, datata oggi, citata da Radiocor, che abbuona il versamento del saldo dell’Irap dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40%, dell’acconto dell’Irap dovuta per il 2020. Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per periodo di imposta 2019. L’applicazione della norma è esclusa per le banche e gli altri enti e società finanziarie nonché per le imprese di assicurazione, le Amministrazioni e gli enti pubblici, si legge nel testo della bozza. Il Dl introduce per il 2020 una detrazione del 30% “della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più imprese aventi sede in Italia o stabili organizzazioni di imprese con sede in Stati membri dell’Unione europea o Paesi appartenenti allo Spazio economico europeo, con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro, danneggiate dall’epidemia Covid-19”. Cambia anche la norma sul tax credit per le vacanze. Nell’ultima bozza del dl rilancio si prevede un credito in favore dei nuclei familiari con Isee non superiore a 40.000 (e non più a 50.000 euro), utilizzabile, dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e dai bed &breakfast. Il credito massimo è di 500 euro per ogni famiglia ( 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e 150 euro per quelli composti da una sola persona), fruibile nella misura dell’80 per cento, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, e per il 20 per cento in forma di detrazione di imposta.

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Decreto rilancio: i numeri della manovra (Il Sole 24 Ore, 11 maggio 2020)

Secondo la bozza poi vale anche per stabilimenti termali, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, campeggi, l’abolizione del versamento della prima rata dell’Imu, quota-Stato e quota-Comune in scadenza il 16 giugno, previsto per alberghi, stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività svolte. Sempre secondo la bozza la Difesa potrà alienare anche “in blocco” unità immobiliari libere e presenti in singoli fabbricati o comprensori. È anche riconosciuto un contributo a fondo perduto “a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita Iva” fino ai 5 milioni di ricavi che spetta se il fatturato di aprile 2020 èinferiore “ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”. L’entità del contributo si calcola applicando una percentuale sulla differenza degli incassi pre e post Covid: il 20% per i soggetti con ricavi non superiori a quattrocentomila euro; il 15 per chi fattura sopra i 400 mila e il 10 per cento oltre un milione di euro e fino a cinque milioni. Le risorse non saranno inferiori “a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche” e verranno accreditate direttamente dall’Agenzia delle entrate. Il contributo “non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi”.

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Le misure del decreto Rilancio (La Stampa, 9 maggio 2020)

Scende anche da 180 a 140 milioni l’ulteriore stanziamento previsto per il Fondo nazionale per il sostegno agli affitti. In più, nell’ultima bozza del decreto rilancio non c’è traccia della misura che prevedeva premi di mille euro al personale sanitario che è stato impegnato in prima linea nel corso dell’emergenza Covid. Sulla norma infatti si erano riscontrati problemi di copertura. Ci sono anche gli aiuti di Stato sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare i licenziamenti. La sovvenzione non dura oltre i 12 mesi “a condizione che il personale che ne beneficia continui a svolgere in modo continuativo l’attività lavorativa durante tutto il periodo per il quale è concesso l’aiuto”; inoltre non deve superare l’80% della retribuzione mensile lorda (compresi i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro); può essere combinata con altre misure di sostegno all’occupazione e con i differimenti di imposte e pagamenti dei contributi previdenziali. Fino al 31 dicembre 2020 inoltre non sarà applicata l’Iva su mascherine e altri dispositivi medici per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.Dal primo gennaio 2021, invece, l’Iva sarà fissata al 5%. La norma si riferisce a ventilatori polmonari per terapia intensiva e subintensiva; monitor multiparametrico anche da trasporto; pompe infusionali per farmaci e pompe peristaltiche per nutrizione enterale; tubi endotracheali; caschi per ventilazione a pressione positiva continua; maschere per la ventilazione non invasiva; sistemi di aspirazione; umidificatori; laringoscopi; strumentazione per accesso vascolare; aspiratore elettrico; centrale di monitoraggio per terapia intensiva; ecotomografo portatile; elettrocardiografo; tomografo computerizzato; mascherine chirurgiche; mascherine Ffp2 e Ffp3; articoli di abbigliamento protettivo per finalita’ sanitarie quali guanti in lattice, in vinile e in nitrile, visiere e occhiali protettivi, tuta di protezione, calzari e soprascarpe, cuffia copricapo, camici impermeabili, camici chirurgici; termometri; detergenti disinfettanti per mani; dispenser a muro per disinfettanti; soluzione idroalcolica in litri; perossido al 3% in litri; carrelli per emergenza; estrattori RNA; strumentazione per diagnostica per COVID-19; tamponi per analisi cliniche; provette sterili; attrezzature per la realizzazione di ospedali da campo.

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In arrivo infine 210 milioni per le librerie, editoria, musei e luoghi di cultura. Nello stato di previsione del Ministero dei beni culturali e del turismo è stato istituito un ‘Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali’, con una dotazione di 210 milioni di euro, destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, oltre che dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (biblioteche, archivi, aree archeologiche e complessi monumentali). Il Fondo è destinato anche al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, in seguito all’emergenza epidemiologica da Covid-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre. Con uno o più decreti del Ministro per i beni culturali e il turismo, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, sono stabilite le modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse, tenendo conto dell’impatto economico negativo nei settori conseguente all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19.

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