Coronavirus: l’esodo in Sardegna e la schedatura di chi arriva

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-10

La Regione impone restrizioni drastiche e obblighi per i ‘transumanti’, validi fino al 3 aprile e che da ieri sono diventati retroattivi per i 14 giorni precedenti: quarantena obbligatoria nei luoghi di domicilio e la segnalazione alle autorità sanitarie del luogo in cui si può essere, in qualunque momento, rintracciati

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La Sardegna non è una zona franca per chi ha lasciato le regioni del Nord Italia più colpite dal Coronavirus per raggiungere le seconde case nell’isola, in particolare al mare, prima che l’intero territorio nazionale diventasse zona rossa. L’esodo, secondo quanto denunciato dai sindaci sardi, è cominciato oltre due settimane fa, da fine febbraio, dopo le prime restrizioni in Lombardia e poi in Veneto. La Regione già nell’ultimo week-end del mese scorso aveva fatto scattare le prime misure di protezione, con controlli coi termoscanner negli aeroporti, ma poi, di fronte a una sorta di ‘invasione’ anche via mare ha dovuto imporre restrizioni drastiche e obblighi per i ‘transumanti’, validi fino al 3 aprile e che da ieri sono diventati retroattivi per i 14 giorni precedenti: quarantena obbligatoria nei luoghi di domicilio e la segnalazione alle autorità sanitarie del luogo in cui si può essere, in qualunque momento, rintracciati.

Coronavirus: l’esodo in Sardegna e la schedatura di chi arriva

Sono misure giustificate dal fatto che la Sardegna non ha avuto un focolaio autoctono: i primi casi, che poi hanno portato agli attuali 34 in pochi giorni, sono tutti di ‘importazione’. Non deve stupire, quindi, la ‘schedatura’ – prevista dall’ordinanza e condivisa con le forze dell’ordine per far rispettare gli obblighi – di coloro che dalle prime zone rosse del Nord Italia già 14 giorni fa hanno pensato di approdare in Sardegna in attesa di tempi migliori. Le compagnie aeree e di navigazione e le società di gestione degli scali sono obbligate ad acquisire e mettere a disposizione della Regione “i nominativi e i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 24 febbraio 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna, secondo le modalità da concordare con la direzione generale della protezione civile”, si legge nell’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione e valida fino al 3 aprile prossimo. Le informazioni personali confluiranno in una banca dati della Regione che sarà utilizzata “esclusivamente per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni di prescritto isolamento fiduciario e in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le aziende sanitarie territorialmente competenti”. Il mancato rispetto delle misure previste dall’ordinanza costituisce reato.

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Fonte: Istituto Superiore di Sanità

“Il tutto si è reso necessario per la sconsideratezza di troppi che hanno scelto la Sardegna come luogo per ‘svernare’ fregandosene di tutto e tutti. Con un egoismo e una superficialità che lasciano sgomenti”, commenta il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, dopo aver ringraziato il presidente della Regione per la tempestività del provvedimento. “So che ci saranno dei problemi per molti conterranei, ma la situazione sta assumendo le dimensioni di un’emergenza che non puo’ essere affrontata con strumenti normali”. Intanto, la Protezione civile regionale ha dispiegato un migliaio di uomini nelle strutture pre-triage allestite per il controllo dei passeggeri in arrivo nei porti e negli aeroporti della Sardegna. Fino a ieri erano stati controllati circa 95 mila passeggeri. Nel solo aeroporto di Cagliari sono stati oltre 70 mila persone, 22 mila in quello di Alghero, 3 mila nei porti di Cagliari e Olbia. “Difendiamo con ogni mezzo la salute dei sardi”, spiega il presidente Solinas. “Ritengo che il metodo più efficace sarebbe quello di interrompere momentaneamente ogni flusso di passeggeri verso la nostra isola senza pregiudicare in alcun modo il traffico delle merci, e per ben due volte ho rivolto questa richiesta al governo, che per ora ha risposto negativamente. Con quest’ultima ordinanza otteniamo il risultato di poter isolare i possibili soggetti positivi nelle loro abitazioni e di effettuare su di loro tutti i controlli necessari”.

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