Coronavirus: l’addio della Germania al pareggio di bilancio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-19

Il piano del governo tedesco è oggi in prima pagina sullo Spiegel. E prevede l’addio definitivo alla regola del pareggio di bilancio, un totem della politica economica tedesca per anni

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Si chiama Fondo di solidarietà ed è un pacchetto di aiuti da 40 miliardi di euro per i lavoratori autonomi e i piccolissimi imprenditori colpiti dall’emergenza Coronavirus in Germania. Il piano del governo tedesco è oggi in prima pagina sullo Spiegel e prevede che 10 miliardi vengano stanziati come sovvenzioni dirette a imprese individuali e a imprese molto piccole, altri 30 miliardi siano messi a disposizione come prestiti.

Coronavirus: l’addio della Germania al pareggio di bilancio

Ma la notizia è un’altra: “Questo programma”, scrive il settimanale amburghese nella sua versione online, “significa l’addio definitivo allo zero nero”, ossia alla regola del pareggio di bilancio, praticamente un totem della politica economica tedesca da diversi anni a questa parte. “Dopo anni di surplus, per prendere questa misura è necessario un bilancio suppletivo”, afferma ancora lo Spiegel, che spiega che i nuovi fondi devono essere disponibili in modo “rapido e non burocratico”. Nella fattispecie, il ministro alle Finanze Olaf Scholz intende organizzare il pacchetto “sotto forma di un patrimonio straordinario dello Stato in grado di emettere autonomamente dei crediti”. Il pacchetto è stato elaborato dagli esperti del ministero delle Finanze e di quello dell’Economia.

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Il tutto avviene mentre l’istituto tedesco IFO prevede un calo dell’1,5% per l’economia della Germania nel 2020, ovvero una riduzione del 3% rispetto a una situazione senza emergenza Coronavirus. Entro la prima metà del 2021, la produzione di beni e servizi dovrebbe gradualmente tornare a un livello normale, stima l’Ifo. E sono saliti a 10.999 i casi di contagio da coronavirus in Germania. È quello che ha registrato ufficialmente il Robert Koch Institut stamani. Rispetto a ieri si è avuto un aumento di ben 2801 casi, un dato impressionante che conferma che la malattia si sta diffondendo in modo esponenziale, come affermato dal presidente dell’istituto Lothar Wieler.

La Germania mobilita l’esercito

Proprio per questo la Germania intende mobilitare la Bundeswehr, la componente terrestre dell’esercito tedesco, per contribuire allo sforzo nazionale volto a contrastare il coronavirus. A quanto ha detto la ministra della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer in un’intervista al Financial Times, le forze armate possono essere utilizzate per garantire i rifornimenti dei negozi e delle aziende e nel trasporto delle merci. “Se dovessimo avere problemi di trasporti, dato che così tanti Tir sono attualmente bloccati alle frontiere, ricordiamo che la Bundeswehr dispone di veicoli e autisti che possono essere utilizzati nell’approvvigionamento della popolazione”, ha spiegato Akk – come viene chiamata – al giornale britannico. Inoltre, stando a quanto riferiscono i media tedeschi, sarebbe già pronto un ordine di servizio della stessa ministra in cui si prevede la mobilitazione dei riservisti, che rappresentano “incalcolabili capacità” che devono essere “utilizzate in modo sensato”. Nel documento si cita anche, se necessario, “interventi per il mantenimento di sicurezza e ordine”.

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La diffusione del virus (La Repubblica, 6 marzo 2020)

Il Sole 24 Ore racconta oggi che Angela Merkel ha tenuto nei giorni scorsi una prima lunga conferenza stampa dedicata al coronavirus, con al fianco il ministro della Sanità Jens Spahn che è sembrato pronto a prendere da lei ordini e indicazioni. Ieri, al cospetto di un’escalation dell’epidemia, la cancelliera si è rivolta alla nazione con un videomessaggio pacato ma estremamente solenne, il primo di questa gravità nei suoi 12 anni in cancelleria. E ha detto ai cittadini di prepararsi per la sfida più grande dalla Seconda guerra mondiale e dalla riunificazione: di prendere il coronavirus seriamente, di non credere alle dicerie ma soltanto a quello che diranno le istituzioni. E ha fatto intendere che altre misure verranno prese, quando e come necessario.

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