Opinioni
Conte sfotte Salvini su Armando Siri indagato
di dipocheparole
Pubblicato il 2019-10-20
Giuseppe Conte sfotte Matteo Salvini su Armando Siri. Durante l’intervista rilasciata a Massimo Gramellini su Rai 3 per Le Parole della Settimana il presidente del Consiglio ha parlato del suo piano per la lotta all’evasione e a un certo punto ha detto di essere pronto ad ascoltare rilievi e suggerimenti dell’opposizione. La frase serviva a […]
Giuseppe Conte sfotte Matteo Salvini su Armando Siri. Durante l’intervista rilasciata a Massimo Gramellini su Rai 3 per Le Parole della Settimana il presidente del Consiglio ha parlato del suo piano per la lotta all’evasione e a un certo punto ha detto di essere pronto ad ascoltare rilievi e suggerimenti dell’opposizione. La frase serviva a introdurre una battuta: “C’è un piano antievasione, se hanno qualche suggerimento da darci sul tema, molto volentieri… Salvini ha detto che l’esperto della Lega su questo tema è Armando Siri… se venisse qualche suggerimento…”.
Oltre all’indagine sui 30mila euro di tangenti per l’emendamento sull’eolico in Sicilia, Armando Siri è indagato per autoriciclaggio dopo il prestito ottenuto dal senatore a San Marino per l’acquisto di una palazzina a Busto Arsizio. Il reato di autoriciclaggio, secondo la Procura, si forma perché Siri ha “partecipato alla commissione di delitti di appropriazione indebita e amministrazione infedele in relazione alla somma di 748.205 euro indebitamente corrisposte il 28 novembre 2018”. Si tratta del finanziamento ottenuto da Siri “usufruendo di condizioni di particolare favore in contrasto con i principi di sana e prudente gestione del credito”. Per il pagamento dell’immobile verranno utilizzati due assegni circolari “emessi il 31 gennaio 2019 dalla Banca popolare di Sondrio”. A Siri viene contestata anche un’aggravante. Recitano le ultime righe del capo di imputazione: “Con l’aggravante di aver commesso il fatto giovandosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato”. Nello specifico dell’acquisto della palazzina il Tribunale spiega: “L’importo ricevuto è stato utilizzato da Siri per l’acquisto di un immobile (…) ma invece di essere trasferito al venditore è stato accreditato sul conto corrente del notaio rogante (non indagato, ndr) sul quale poi sono stati tratti gli assegni per il pagamento del bene”.
Leggi anche: Salvini e la questura “amica” che smentisce la fregnaccia dei 200mila a Piazza San Giovanni