«Ho il sole, il cielo e il mare»

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-10-29

Subito dopo la sconfitta elettorale il Premier ha risposto alle domande dei giornalisti dicendo che lui “ha il sole, il cielo e il mare”. Mi ha ricordato quando, intorno al 1989, ero visiting scholar a Chicago e DeMita (allora premier italiano) visitò gli Usa. Fu intervistato dai giornalisti Americani sulle nubi che si stavano addensando …

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Subito dopo la sconfitta elettorale il Premier ha risposto alle domande dei giornalisti dicendo che lui “ha il sole, il cielo e il mare”. Mi ha ricordato quando, intorno al 1989, ero visiting scholar a Chicago e DeMita (allora premier italiano) visitò gli Usa. Fu intervistato dai giornalisti Americani sulle nubi che si stavano addensando sull’Italia e che poi avrebbero portato alla crisi valutaria del 1992. Lui rispose con una frase senso, tipo che “era sereno” e i giornalisti stigmatizzarono questa non-risposta dicendo che un premier ha sempre il dovere verso i cittadini di rispondere alle domande, anche quelle sgradite. Io credo che le ragioni della sconfitta della coalizione M5S-PD sia proprio da attribuirsi alla arroganza. Non solo si dovrebbe rispondere a domande sgradite (quali la sconfitta alle Regionali, il Russiagate e l’articolo del Financial Times) ma non si potrebbe proprio dire (e addirittura poco prima delle Elezioni!) che il voto in Umbria avrebbe contato poco perché l’Umbria ha solo metà della popolazione della Provincia di Lecce. E’ inoltre assolutamente da arroganti (oltre che essere sbagliato politicamente) insultare come bifolchi razzisti gli elettori che non votano (magari turandosi il naso) il Governo Giallo Rosso perché sono troppo stupidi da non capire che bisogna fermare ad ogni costo l’orda fascista rappresentata da Salvini. Sarebbe inoltre opportuno fare (o, quanto meno, far credere di fare) un governo che abbia obiettivi ambiziosi e coinvolgenti. Credo invece che l’Italiano medio abbia capito che le motivazioni della formazione del Governo Giallo-Rosso risiedano solo dalla necessità di non far perdere lo stipendio di 14.200 Euro ai Parlamentari eletti un anno e mezzo fa, di poter continuare a sistemare “amici” in incarichi prestigiosi, di eleggere un Presidente della Repubblica amico che abbia a cuore gli interessi della Sinistra e di fermare (ad ogni costo) Salvini. Inoltre si è assistito al fenomeno vergognoso del fuoco amico: la manovra del Governo è stata definita da un’esponente dello stesso Governo come una manovra con troppe tasse e il PD come il partito delle tasse. Con queste premesse, come la coalizione Giallo-Rossa poteva coltivare la speranza di essere vincente?

lega pd salvini ocean viking - 1

Detto questo, non credo che questo Governo uscirà mai dalla mediocrità (non ha le forze, non ha le spinte morali, non ha le competenze) e nessuno dei problemi che attanagliano gli italiani (disoccupazione, emigrazione dei nostri giovani laureati all’estero, immigrazione selvaggia dall’estero, sfascio morale della società, proliferazione del micro-crimine, etc etc non dico sarà risolto, ma anche attenuato. Questo determinerà una (probabilmente lenta ma inesorabile) erosione dei consensi e, per questa ragione, un arroccarsi su sé stessi per procrastinare il più possibile le elezioni sperando in un evento raro ed impensabile (tipo cigno nero) che cambi le carte in tavola da qui a tre anni e mezzo. Probabilmente si assisterà ad un succedersi di premier per tentare di trovarne uno capace di ribaltare la situazione. Per quanto riguarda le strategie dei singoli partiti, ragionevolmente la Lega diventerà un po’ più moderata per ciucciarsi gli elettori di FI, in crisi per il declino del proprio leader. Lo spazio a destra, lasciato libero dalla Lega, sarà ragionevolmente preso dal partito della Meloni che si espanderà al Sud per controbilanciare il nordismo presente nel DNA della Lega. Ma lo spettacolo più interessante sarà dato dai partiti al Governo: si spareranno addosso gli uni contro gli altri. Si troveranno d’accordo solo quando si spartiranno incarichi e poltrone. In queste future notti dai lunghi coltelli, vedo favorito Renzi: molto più capace e manovriero dei leades del PD e M5S. Sarà comunque uno spettacolo pirotecnico, forse integrato anche dalla presenza di ulteriori protagonisti (Draghi?) che si lanceranno (o saranno costretti a lanciarsi) in una arena politica caratterizzata da mancanza di regole. Il problema è che questi protagonisti del centro-sinistra saranno, molto probabilmente, costretti a rimanere sul ring e, quindi a scannarsi senza pietà, per un tempo molto più lungo di quello che avessero preventivato all’inizio. La riforma elettorale di tipo proporzionale e la paura dell’uomo nero (anzi verde) faranno da forte collante a forze fra loro intrinsecamente antitetiche legandole fino alla scadenza naturale della legislatura.

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